Mercati – Piazza Affari accelera al ribasso, Ftse Mib -2,3% e banche sotto pressione

Vendite sostenute a Milano, penalizzata dall’incertezza politica all’indomani della richiesta del Capo di Stato, Sergio Mattarella, di formare un governo neutrale che resti in carica fino a fine dicembre. Tuttavia i leader di Cinque Stelle e Lega, Di Maio e Salvini, sono contrari a questa soluzione e si fa largo l’ipotesi di un ritorno alle urne entro l’autunno, forse già a luglio.

Intorno a mezzogiorno il Ftse Mib evidenzia la peggior performance tra i listini del Vecchio Continente, con un calo del 2,3% che lo riporta sotto quota 24.000 punti. Perdite contenute per il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) mentre il Ftse 100 di Londra (+0,1%) è pressoché invariato.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti i futures sugli indici di Wall Street scambiano in frazionale ribasso, in attesa in attesa della decisione di Trump sull’accordo con l’Iran per il nucleare, prevista in serata. Washington sarebbe pronta ad abbandonare l’intesa e a reintrodurre alcune sanzioni contro Teheran, in particolare quelle volte a ridurre le esportazioni di petrolio del terzo produttore Opec.

Una prospettiva che ieri ha sostenuto le quotazioni del greggio mentre al momento Wti e Brent arretrano di circa un punto percentuale, rispettivamente a 69,8 e 75,4 dollari al barile, rimanendo comunque in prossimità dei massimi dal 2014.

Sul Forex l’euro scende sotto la soglia di 1,19 dollari, con la divisa americana sostenuta dagli ultimi dati macro sull’economia a stelle e strisce e la moneta unica parzialmente frenata dai recenti segnali di rallentamento della crescita nell’Eurozona. Stabile il dollaro/yen in area 109.

Sull’obbligazionario, infine, l’incertezza porta il Btp in rialzo all’1,85% e lo spread con il Bund si amplia di circa 9 bp a 131 punti base.

A Piazza Affari i segni rossi investono la quasi totalità delle big cap, in particolare i bancari BPER (-4,9%) e BANCO BPM (-4,6%) oltre a ITALGAS (-4,5%) e BREMBO (-4,1%) che hanno diffuso in mattinata i conti del primo trimestre.

Gli istituti di credito sembrano soffrire maggiormente l’incertezza politica e la possibilità di un ritorno anticipato alle urne, con vendite anche su UBI (-3,6%), UNICREDIT (-3,5%) e INTESA (-1,9%), quest’ultima in attesa dei risultati. In calo anche le utilities, condizionate dalla risalita dei rendimenti obbligazionari, con ENEL, TERNA, SNAM e A2A in perdita fra il 2 e il 3 per cento.

In controtendenza MONCLER (+0,9%) che rimbalza dopo le recenti vendite. Resiste PRYSMIAN (-0,2%) che attende oggi la decisione dell’Antitrust europea sull’acquisizione di General Cable.