Dopo la chiusura di Wall Street, General Cable ha diffuso i risultati del primo trimestre 2018, che evidenziano una gestione operativa debole nell’attesa della chiusura dell’operazione con Prysmian.
Nel periodo gennaio-marzo 2018 il gruppo ha riportato un giro d’affari in crescita dell’11,1% a 1.020 milioni di dollari, una dinamica che però non si è tradotta in un incremento dell’Ebit adjusted, risultato in calo del 15% a 38,2 milioni per i minori benefici derivanti dall’incremento del prezzo dei metalli (2 milioni vs. 7 milioni nel 1Q17) e dello sfavorevole product mix in Nord America, che hanno assorbito le migliori performance in America Latina ed Europa.
Nella bottom line, il risultato netto attribuibile ai soci ha riportato una perdita di 4,3 milioni di dollari, rispetto all’utile di 12,4 milioni del pari periodo del 2017. A pesare sul risultato, oltre alle dinamiche sopra citate, anche i minori benefici fiscali ricevuti nel periodo.
A livello patrimoniale, l’indebitamento è aumentato, rispetto allo scorso 31 dicembre, a 1.169 milioni di dollari per effetto della stagionalità degli investimenti e dell’aumento del prezzo delle materie prime.
Le indicazioni del management per il prosieguo del 2018 sono positive, sopratutto per la seconda parte dell’anno in corso.
Si ricorda, infine, che è atteso per oggi il responso dell’Autorità antitrust europea in merito all’acquisizione di General Cable da parte di Prysmian.