Banca Farmafactoring ha archiviato il primo trimestre 2018 con un utile netto di 19,8 milioni, un importo che si confronta con i 34,2 milioni del pari periodo del 2017 che però includevano 12,4 milioni di proventi straordinari e incassi record di interessi di mora.
Si segnala che l’utile netto rettificato del periodo gennaio-marzo è sceso a 20,3 milioni, al netto di costi relativi al Tier2 pari a 0,8 milioni e 0,9 milioni di svalutazioni addizionali sul portafoglio di crediti in run-off del business polacco di factoring verso le Pmi, e con 15 milioni di interessi di mora incassati, contro i 21,8 milioni di utile netto rettificato del pari periodo del 2017 che includeva 33 milioni di interessi di mora incassati.
I crediti verso la clientela a fine marzo 2018 ammontavano a 3.825 milioni, rispetto ai 4.139 milioni di fine dicembre 2017 (-7,6%). Nel periodo in esame i volumi acquistati sono aumentati del 12% a 927 milioni.
Il margine di intermediazione rettificato è sceso a 44 milioni rispetto ai 45,9 milioni di un anno prima (-4,1%), mentre il margine di interesse rettificato si è attestato a 42,2 milioni (45 milioni nel primo trimestre 2017, -6,2%). Entrambi i dati sono “impattati da minori incassi di interessi di mora per 18 milioni”.
I costi operativi rettificati si sono mantenuti stabili a 15,3 milioni, nonostante l’aumento del numero dei dipendenti per l’avvio di nuove attività.
Le sofferenze nette rappresentano lo 0,7% dei crediti netti verso la clientela e il costo del rischio annualizzato nel primo trimestre 2018 è di 13 punti base.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo il Cet1 si attesta al 12,9% (12,6% al 31 dicembre 2017).