Domani Inwit pubblicherà i risultati al 31 marzo 2018. Il consensus fornito dalla società delle torri controllata da Tim, che ha raccolto le stime di alcuni broker, si attende un primo trimestre 2018 col segno più, una dinamica riconducibile prevalentemente alle azioni del management volte alla riduzione dei costi e ad una crescita organica.
I ricavi attesi sono pari a 92,3 milioni, in progresso del 6,8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
L’effetto della leva operativa spinge del 15,8% l’Ebitda che dovrebbe attestarsi a 51,3 milioni (con un margine del 55,6%).
Dinamica analoga a livello di Ebit (+15,2% su base annua), che dovrebbe raggiungere 47,6 milioni (con un margine del 51,6%), penalizzato in parte da maggiori ammortamenti ed accantonamenti nel periodo (+24%).
L’utile netto è stimato pari a 33,1 milioni, in crescita del 14,6% rispetto ai 28,9 milioni del primo trimestre 2017.
Commento
Il piano industriale 2015-2018 di Inwit prevede una crescita annua dell’Ebitda “low teens” (12-14%) con l’obiettivo di raggiungere un rapporto di tenancy di circa 1,9x entro il 2018. In occasione dei risultati al 31 dicembre 2017, il Cda ha confermato anche tutti gli obiettivi previsti per il 2018: la realizzazione di 500 nuovi siti, 4.000 micro coperture, acquisizione di 1.300 terreni e 1.000 collegamenti backhauling in fibra.
Lo scorso marzo Inwit ha presentato il nuovo piano strategico 2018-2020 che prevede una crescita media dei ricavi intorno al 5% nell’arco di piano, oltre a un aumento medio del cash flow ricorrente poco superiore al 10 per cento.
Per raggiungere questi obiettivi la controllata di Tim prevede di ospitare nuovi clienti sulle proprie torri fino a raggiungere un numero medio di utilizzatori per torre pari a 2,1x a fine 2020, di investire 300 milioni nell’arco del piano, soprattutto nei nuovi business, e di accelerare la commercializzazione di nuovi servizi che genereranno ricavi superiori a 65 milioni a partire dal 2020.