Intorno alle 15:45 Milano resta la migliore tra le Piazze europee, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,7 per cento. Ben intonato anche Ftse 100 di Londra (+0,7%) mentre il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) non si discostano molto dalla parità.
Oltreoceano partenza lievemente positiva per Wall Street, dopo la decisione di Trump di abbandonare l’accordo sul nucleare iraniano e la reintroduzione di sanzioni ai danni di Teheran che andranno a limitarne le esportazioni di petrolio.
Dinamica che sostiene le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in rialzo rispettivamente a 70,7 e 76,7 dollari al barile, in prossimità dei massimi dal 2014. Un movimento amplificato anche dalla previsione di scorte in calo, emersa dai dati Api, in attesa delle statistiche settimanali dell’Eia. Oro in risalita dai minimi intraday a 1.313 dollari l’oncia.
Sul Forex l’euro risale nei confronti della valuta americana, riportandosi a 1,187 dollari dopo i dati sui prezzi alla produzione statunitense lievemente al di sotto delle attese. In calo lo yen, che scende a 109,75 rispetto al biglietto verde e 130,3 nei confronti dell’euro.
Sull’obbligazionario il Treasury statunitense torna al 3% mentre in Europa il rendimento del Btp decennale inverte la rotta e risale all’1,9%, condizionato dall’incertezza politica del Belpaese, ampliando lo spread con il Bund oltre 132 punti base. Gli ultimi aggiornamenti parlano di una proroga di 24 ore concessa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Lega e al Movimento 5 Stelle per ricercare un accordo di fiducia sul possibile esecutivo.
A Piazza Affari spicca BPER (+7,3%) dopo i risultati trimestrali migliori delle attese e l’annuncio di una strategia più aggressiva sugli npl.
Acquisti sui petroliferi SAIPEM (+4,3%), ENI (+2,3%) e TENARIS (+1,5%) in scia al rialzo del greggio. Bene anche LEONARDO (+2,9%) all’indomani della diffusione dei conti, e i bancari UBI (+3,3%), BANCO BPM (+2,9%) e UNICREDIT (+1,4%), le ultime due in attesa dei risultati.
In calo invece ITALGAS (-1,3%) dopo la trimestrale pubblicata ieri e PIRELLI (-1,2%). Deboli anche SNAM (-1%) e TELECOM ITALIA (-1%), nonostante i buoni risultati della controllata brasiliana e dopo la sanzione di 74,3 milioni dal Governo per violazione degli obblighi di notifica in materia di Golden Power.