In una seduta sotto pressione per il listino milanese, l’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale lascia sul terreno il 2,5 per cento, sottoperformando il corrispondente indice europeo (-1,7%).
Come detto, Piazza Affari è stata la maglia nera fra gli Eurolistini, con il Ftse Mib in ribasso di 1,6 punti percentuali in scia alle incertezze sulla formazione del governo e sui timori di nuove elezioni in estate.
La giornata è stata caratterizzata anche dall’attesa sulla decisione di Trump in merito all’accordo sull’Iran. Il presidente degli stati uniti ha confermato le attese e ha deciso di uscire dall’accordo nonostante le pressioni di Francia, Germania e Inghilterra.
Sul settore dell’Oil & Gas pesa inoltre il brusco calo, accelerato verso il termine delle contrattazioni, delle quotazioni del petrolio, con Wti e Brent che poco dopo la chiusura scambiavano a 68,8 e 74,5 dollari al barile, nell’attesa delle parole del Presidente americano Donald Trump sull’accordo sul nucleare con l’Iran.
Sull’azionario, in questo scenario di mercato e di settore, vendite diffuse sulle big Eni (-2,6%) e Tenaris (-2,2%) mentre Saipem limita le perdite allo 0,2 per cento.
In ribasso anche le Mid Cap Maire Tecnimont (-3,3%) e Saras (-1,3%), che ha pubblicato l’EMC Benchmark, attestatosi nella scorsa settimana a 1,9 dollari al barile.
Vendite infine anche sulle società a minore capitalizzazione, con Gas Plus e d’Amico che lasciano sul terreno rispettivamente l’1,2 e lo 0,2 per cento.