Ondata di acquisti questa mattina sulle azioni dei petroliferi a Piazza Affari, in scia alla risalita delle quotazioni del greggio dopo l’annuncio dell’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare con l’Iran.
Ieri in serata il presidente americano Donald Trump ha infatti annunciato, oltre all’uscita dall’accordo, la reintroduzione delle sanzioni sul Paese mediorientale, che a partire dal prossimo 4 novembre andranno a colpire nuovamente l’export di greggio di Teheran, terzo produttore dell’OPEC nel mese di marzo con 4,3 milioni di barili/giorno (dati esterni all’organizzazione).
Le quotazioni del greggio, che nell’attesa dell’annuncio ufficiale erano calate di oltre due punti percentuali mandando in rosso il settore in Italia, hanno ripreso così a salire segnando nuovi massimi dal novembre 2014 a 71,17 dollari/barile il Wti e 77,2 dollari/barile il Brent.
Il rally del greggio, con Wti e Brent che intorno alle 11:00 scambiano rispettivamente a 71,1 e 77 dollari al barile, ha innescato gli acquisti sui titoli delle big del settore con il +2,6% di Eni, il +3,3% di Saipem e il +1,9% Tenaris. Le big cap stanno contestualmente trainando l’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale (+2,3%) a 18.505 punti, sui livelli persi nell’ottobre 2015.
Infine un ulteriore impatto, anche se più limitato, sul settore potrebbe averlo il dato EIA sullo stock di greggio negli Usa la scorsa settimana, che l’Api stima in calo di 1,85 milioni di barili.