Banca Mediolanum, ad aprile, ha riportato sottoscrizioni pari a 400 milioni (-16,5% rispetto allo stesso mese del 2017). Un flusso che spinge il totale dei primi quattro mesi del 2018 a 1,4 miliardi (-17,6% annuo).
La raccolta netta gestita nel mese in esame si è attestata a 269 milioni, in contrazione del 50,6% rispetto ad aprile 2017. Il risparmio amministrato, invece, ha registrato flussi positivi pari a 131 milioni (riscatti per 66 milioni nel periodo di confronto).
Il cambio di preferenze da parte degli investitori, dal risparmio gestito a quello amministrato, potrebbe essere dovuto alla maggiore volatilità dei mercati.
Da inizio 2018, il comparto gestito ha raccolto 1,1 miliardi (-31,9% rispetto ai primi quattro mesi del 2017), mentre quello amministrato ha riportato sottoscrizioni più che raddoppiate a 335 milioni rispetto all’anno precedente.
Si segnala, infine, che la raccolta netta proveniente dall’estero si è fissata a 195 milioni (214 milioni nel pari periodo del 2017). L’apporto di aprile è stato di a 44 milioni.
Nel corso della conference calla per la presentazione dei risultati del primo trimestre Massimo Doris, Ad di Banca Mediolanum, ha affermato: “Essendo l’anno partito con mercati volatili e avendo lanciato la strategia dei piani di accumulo, ritengo che sarà difficile vantare la raccolta fondi da record dello scorso anno”.
“Ad ogni modo – ha aggiunto il Ceo – “dovremmo aggiungere almeno 3,5-4 miliardi di raccolta in fondi e gestioni a fine anno. C’è da dire che innalzando la quota di raccolta attraverso i piani di accumulo, la qualità sarà ben diversa. In teoria, se tutto andrà come nei primi mesi dell’anno, a fine 2018 solo attraverso i Pac avremo una raccolta attorno a 1,3 miliardi”.
Infine, parlando dei Pir, il manager ha sottolineato che “Stiamo viaggiando al ritmo di 100 milioni al mese. Nella raccolta complessiva incassata fino a oggi, un terzo e’ stato versato nei fondi Pir”.