Il gruppo ha chiuso i primi tre mesi del 2018 con volumi di vendita in calo su base annua, principalmente a causa delle condizioni meteo sfavorevoli negli Stati Uniti e in Europa e di un minor numero di giorni lavorativi rispetto al primo trimestre 2017.
Segnali positivi dalla Repubblica Ceca e dalla progressiva ripresa in Russia, mentre in Italia la variazione positiva ha beneficiato dell’entrata di Cementizillo nel perimetro di consolidamento.
Nel dettaglio, le vendite di cemento hanno registrato una flessione dell’1,6% a 5,1 milioni di tonnellate, mentre quelle di calcestruzzo preconfezionato sono diminuite del 6,3% a 2,4 milioni di metri cubi.
I ricavi sono scesi dell’8,4% a 539,1 milioni, con un effetto cambi sfavorevole per 36,3 milioni e l’effetto volume negativo per 24,7 milioni, mentre l’effetto prezzi è stato positivo per 16,7 milioni. A parità di perimetro e a cambi costanti, il fatturato sarebbe diminuito di 16,7 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, è aumentato di circa 34 milioni a 896,2 milioni, con spese in conto capitale che hanno assorbito oltre 52 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Buzzi Unicem ha confermato quanto comunicato in sede di approvazione del bilancio 2017, con il margine operativo lordo ricorrente dell’intero 2018 previsto in crescita low-single digit, fatte salve le incertezze legate all’andamento dei tassi di cambio.