Il gruppo ha archiviato il primo trimestre del 2018 con un fatturato in aumento del 14,5% a 312,3 milioni, beneficiando di una solida crescita organica soprattutto nel settore Olio. Incremento a doppia cifra anche dei margini operativi, che evidenziano però un lieve calo della relativa marginalità sulle vendite. L’Ebitda ha registrato un progresso dell’11% a 70 milioni, mentre l’Ebit del 13% a 57 milioni. Forte miglioramento dell’utile netto, balzato del 58% a 52 milioni anche grazie a un provento una tantum di 12,7 milioni.
Interpump ha chiuso i primi tre mesi del 2018 con risultati superiori alle attese, mettendo a segno il sesto trimestre consecutivo di crescita organica.
I ricavi sono aumentati del 14,5% a 312,3 milioni, trainati soprattutto dal +18,1% a 206,7 milioni registrato dal settore Olio, mentre il settore Acqua ha segnato un +8,1% a 105,6 milioni. A parità di area di consolidamento e di cambi, il settore Olio è cresciuto del 14,7% e il settore Acqua dell’8,4%, per un totale del +12,4%, mentre l’effetto cambi ha pesato negativamente per 16,6 milioni.
Nel dettaglio, il settore Acqua ha beneficiato soprattutto dalla forte crescita in Europa (+17,1% a 36,6 milioni), in Italia (+19% a 9,8 milioni) e in Far East e Oceania (+13,8% a 15,4 milioni), mentre il Nord America (-0,9% a 35,1 milioni) e il Resto del Mondo (-6,1% a 8,8 milioni) hanno registrato una diminuzione.
Il settore Olio, invece, ha evidenziato una forte crescita in particolare in Europa (+27,6% a 78,2 milioni), in Italia (+14,7% a 43,6 milioni), in Far East e Oceania (+25,2% a 18,4 milioni) e nel Resto del mondo (+20,2% a 21,8 milioni).
A livello di gestione operativa, L’Ebitda è cresciuto del 10,8% a 69,6 milioni, nonostante l’impatto negativo dei cambi per 5 milioni. L’incidenza sul fatturato è però scesa di 80 punti base al 22,3%, frutto della minor marginalità del settore Olio al 20,3% (-90 punti base), mentre il settore Acqua è rimasto sostanzialmente stabile al 26 per cento. A parità di area di consolidamento, l’Ebitda margin è pari al 23,4% (+40 punti base).
Il trimestre si è chiuso con un balzo nell’utile netto del 58,8% a 51,6 milioni, beneficiando di un provento straordinario di 12,7 milioni legato, come riportato dalla società, all’acquisizione di GS Hydro.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, è diminuito di circa 17 milioni a 256,3 milioni, dopo un free cash flow pari a 17,3 milioni.