Mercati – Milano (-0,8%) volatile e in coda all’Europa, attesa per dati Usa

Mattinata in altalena per il Ftse Mib che parte debole, recupera quasi fino alla parità e poco prima di mezzogiorno è di nuovo in calo dello 0,8 per cento. Poco mossi Ftse 100 di Londra (-0,2%), Cac 40 di Parigi (-0,1%) e Ibex 35 di Madrid (-0,1%) mentre il Dax di Francoforte avanza dello 0,5 per cento. Poco mossi intanto i futures sugli indici di Wall Street dopo la chiusura positiva della seduta precedente, in attesa dei dati sui prezzi al consumo di aprile.

Nello stesso mese, in Cina, l’inflazione ha rallentato all’1,8% (2,1% a marzo) e i prezzi alla produzione sono saliti in linea con le attese (+3,4% dal 3,1% di marzo). In Italia la produzione industriale è cresciuta oltre le aspettative a marzo (+1,2% m/m) mentre in Gran Bretagna produzione industriale (+0,1%) e manifatturiera (-0,1%) non hanno sorpreso gli analisti.

Il focus resta comunque concentrato sui numeri relativi all’inflazione statunitense, che potrebbero mostrare una discreta accelerazione in scia al recente rialzo del greggio e verranno interpretati per anticipare le prossime mosse della Fed. Sempre in tema di banche centrali, in mattinata è stato diffuso il bollettino mensile della Bce, che ribadisce il rallentamento della crescita nell’Eurozona nella prima parte dell’anno e la necessità di un grado elevato di accomodamento monetario. Attese in tarda mattinata, invece, le delibere della Bank of England.

Gli investitori sembrano aver messo momentaneamente in secondo piano i rischi geopolitici in Medio Oriente, acuiti dall’abbandono dell’accordo sul nucleare iraniano da parte degli Stati Uniti. Dinamica che continua a sostenere il petrolio, con Wti e Brent giunti rispettivamente in area 71,7 e 77,6 dollari al barile, complice il calo delle scorte evidenziato dai dati settimanali dell’Eia. Oro in frazionale rialzo a 1.315 dollari l’oncia.

Nel frattempo, sul Forex, il biglietto verde arretra lievemente nei confronti dell’euro (EUR/USD 1,188) e resta pressoché invariato a 109,6 yen.

In Italia i riflettori sono puntati sulle vicende politiche, con l’ipotesi di un governo Lega-M5S più concreta dopo il passo indietro di Berlusconi. In attesa di sviluppi lo spread Btp-Bund si amplia a 136 punti base, dopo aver toccato un picco a 138 bp, con il rendimento del decennale italiano salito all’1,9 per cento.

A Piazza Affari gli acquisti premiano POSTE ITALIANE (+2,3%) e UNICREDIT (+1,6%), che hanno diffuso stamane le rispettive trimestrali battendo le previsioni degli analisti. I conti sotto le stime penalizzano invece BANCO BPM (-3,6%).

Sottotono le utilities, condizionate anche dal rialzo dei rendimenti obbligazionari; vendite su TERNA (-1,7%), ENEL (-2,7%) e A2A (-3,4%), le ultime due dopo i dati al 31 marzo. Debole anche TELECOM ITALIA (-2,5%) in scia alla multa da 74 milioni da parte del governo e alle vendite sulla controllata brasiliana.