Il primo trimestre 2018 di Poste Italiane, che rappresenta il periodo di avvio del nuovo piano industriale quinquennale, si è chiuso positivamente. I ricavi hanno toccato i 2,9 miliardi (+1,8% rispetto al periodo di confronto), ma decisamente più rilevante la crescita del risultato operativo (+33,7% annuo a 703 milioni) e dell’utile netto (+38,2% a 451 milioni rispetto al primo trimestre 2017). Il tutto grazie al buon contenimento dei costi.
“Il brillante andamento dei risultati del primo trimestre è frutto del rapido impatto di “Deliver 2022”, il nostro piano strategico quinquennale costruito sulla base di ipotesi prudenti, con un rischio di esecuzione molto basso”. È con queste parole che Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane, ha commentato i conti relativi al primo trimestre 2018.
I risultati dei primi tre mesi, quindi, recepiscono i primi effetti del nuovo piano industriale presentato al mercato a fine febbraio.
Il gruppo, nel periodo in esame, ha riportato ricavi totali pari a 2,9 miliardi (+1,8% rispetto al periodo di confronto). Per quanto riguarda le singole componenti, il settore dei servizi finanziari ha registrato un giro d’affari in crescita del 3,9% a 1,5 miliardi. L’andamento ha beneficiato dell’aumento della raccolta del risparmio postale a seguito del recente accordo con Cdp, che ha generato commissioni per 95 milioni (+27% annuo) su un totale di 450 milioni (355 milioni nel periodo di confronto).
I ricavi generati dai servizi postali e commerciali sono leggermente scesi a 898 milioni (-1,8% rispetto al corrispondente periodo del 2017). Il sensibile miglioramento degli introiti del comparto pacchi (grazie all’e-commerce con volumi cresciuti del 5,4% annuo) ha compensato gran parte del calo di quelli derivanti dalla corrispondenza, riconducibile alla riduzione dei volumi (-3% rispetto ai primi tre mesi del 2017).
Il settore assicurativo ha consuntivato una raccolta premi stabile a 327 milioni, al netto delle variazioni delle riserve tecniche e degli oneri per sinistri. Nel ramo danni, i premi netti sono aumentati del 18,5% a 29 milioni rispetto al primo trimestre 2017, mentre per i fondi individuali pensionistici l’incremento è stato del 76,8% a 16 milioni. Questi due segmenti hanno compensato il rallentamento della raccolta del ramo vita (-5,1% a 278 milioni rispetto al periodo gennaio-marzo 2017). Un andamento che riflette il ribilanciamento del portafoglio, con un costante aumento dei premi generati dai prodotti unit-linked e multi-asset ramo III a fronte del calo delle gestioni separate (ramo I).
I ricavi riferiti ai pagamenti digitali si sono attestati a 143 milioni, in rialzo del 10% su base annua, grazie al sostegno di tutte le linee di attività. Il giro d’affari da pagamenti con carte è aumentato del 20% rispetto all’anno precedente, grazie ad una crescita delle carte PostePay e ad un elevato numero di transazioni, sia nel canale fisico sia in quello digitale. Positivo anche l’apporto degli altri segmenti.
La tenuta dei ricavi, unita al contenimento dei costi operativi (-5,5% a 2,2 miliardi rispetto ai primi tre mesi del 2017), ha consentito all’Ebit di salire a 703 milioni (+33,7% rispetto al periodo di confronto). Il maggiore apporto è arrivato dal comparto dei servizi postali (+94,8% a 263 milioni rispetto al primo trimestre 2017), seguito dei servizi finanziari (+25,1% annuo a 239 milioni). Stabile a 145 milioni il contributo di quelli assicurativi, mentre quello dei pagamenti digitali è cresciuto del 3,6% a 57 milioni rispetto al primo trimestre 2017.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto balzato del 38,2% a 485 milioni rispetto al periodo di confronto.
A fine 2017, il totale delle masse gestite/amministrate dal gruppo ammonta a 514 miliardi (+3,3% rispetto all’anno precedente).
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2018 è positiva per 7,7 milioni (liquidità netta di 5,6 milioni a fine anno 2017).