ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,5% e allineato all’omologo europeo (-0,3%), non beneficiando della risalita del comparto bancario (+1,2%) e chiudendo in direzione opposta al Ftse Mib (+0,5%). Quest’ultimo, che ieri è tornato a salire dopo che martedì era stato penalizzato dall’impasse politica generata dalla creazione del nuovo esecutivo. Le ultime notizie riportano di una scadenza di un giorno accordata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla Lega e al Movimento 5 Stelle per trovare un’intesa sul possibile governo.
Il recupero del settore creditizio si riflette solo in parte sui titoli dell’asset management, tra cui spiccano Fineco (+1,1%), sostenuta anche dalla solida trimestrale riportata, e Banca Mediolanum (+1,3%), il cui cda oggi approverà i conti dei primi tre mesi.
Tornano gli acquisti su Poste Italiane (+%) dopo lo stop di martedì, il cui board si è riunito ieri per approvare i dati contabili del primo trimestre.
Nel Mid Cap cede Banca Farmafactoring (-0,8%), dopo che i conti del primo trimestre hanno messo in luce un calo del 6,8% dell’utile netto adjusted.
Ancora acquisti doBank (+1%), sostenuta anche dal possibile ottenimento dell’incarico di servicing per la gestione di un pacchetto da 2 miliardi di Npl in seno alle quattro maggiori banche greche. Oggi si riunirà il cda per l’approvazione dei conti relativi al periodo gennaio-marzo.
Tra le Small Cap prosegue il buon momento di DeA Capital (+2,2%), in attesa della divulgazione dei risultati trimestrali.
Tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+1%), in attesa dei conti del primo trimestre che il cda approverà il prossimo venerdì.