doBank, nel primo trimestre 2017, ha riportato ricavi consolidati lordi pari a 46,3 milioni (+2,3% rispetto al periodo di confronto). Al netto di commissioni passive per 3,7 milioni, il giro d’affari ha segnato un rialzo del 3,8% a 42,6 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2017.
Nel dettaglio, i ricavi da servicing sono leggermente saliti dello 0,5% annuo a 41,9 milioni , mentre quelli da prodotti ancillari e attività minori sono cresciuti del 16,7% a 4,1 milioni rispetto al primo trimestre 2017.
I costi operativi sono aumentati dell’1,3% a 31,6 milioni rispetto al periodo gennaio-marzo 2017. Nello specifico, le spese del personale si sono attestate a 22,5 milioni (15,7% rispetto al periodo di confronto), per effetto del rafforzamento nel top management e all’introduzione del nuovo sistema incentivante post quotazione, mentre le spese amministrative sono diminuite a 9,1 milioni (-22,6% rispetto al primo trimestre 2017).
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 11 milioni (+11,6% rispetto al periodo gennaio-marzo 2017) e, al netto di alcune rettifiche, a un risultato netto di gestione fissatosi a 10,6 milioni (+13,9% annuo).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 6,6 milioni, in progresso del 23,3% rispetto al primo trimestre 2017.
Gli asset under management, a fine marzo, salgono a 87,5 miliardi rispetto ai 76,7 miliardi al 31 dicembre 2017 grazie a nuovi contratti di servicing per 12 miliardi.
La posizione finanziaria netta, al 31 marzo 2017, è positiva per 48,3 milioni (liquidità netta di 38,6 milioni a fine 2017).
Andrea Mangoni, Ad di doBank, ha affermato: “Nel mese di aprile abbiamo ufficialmente avviato la nostra attività in Grecia, primo sviluppo internazionale di doBank, un mercato che rappresenterà un ulteriore direttrice di cresciate piano triennale che presenteremo a Londra il prossimo 19 giugno”.