Mattinata poco mossa per i listini del Vecchio Continente, che intorno alle 12:10 si discostano lievemente dalla parità. Variazioni contenute anche per i futures sull’equity statunitense, dopo la chiusura positiva di Wall Street di ieri.
Il Ftse Mib di Milano è flat, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra, mentre Francoforte e Parigi cedono lo 0,4% e Madrid è in positivo dello 0,2 per cento.
In una giornata povera di spunti macroeconomici gli investitori valutano ancora i dati sull’inflazione americana, in base ai quali la Fed non sembra avere motivazioni urgenti per accelerare il percorso di rialzo dei tassi di interesse.
A livello internazionale, inoltre, i mercati attendono novità sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina in vista del nuovo vertice tra Washington e Pechino e accolgono positivamente l’annuncio di un incontro fra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-Un il prossimo 12 giugno a Singapore.
Sul Forex prosegue la correzione del dollaro, sostenuta dai dati sotto le attese sull’inflazione Usa. Il cambio con l’euro risale a 1,193, prima di un intervento del presidente della Bce Mario Draghi nel pomeriggio, mentre quello con lo yen scivola a 109,3.
Poco mosse le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 71,5 e 77,4 dollari al barile, non distanti dai massimi raggiunti nelle ultime sedute. In recupero l’oro a 1.324 dollari l’oncia, favorito dal deprezzamento del biglietto verde.
Sull’obbligazionario si allenta la tensione sullo spread in Italia, in calo a 134 punti base e con il Btp all’1,89% in attesa di sviluppi sul fronte politico.
A Piazza Affari avanza PRYSMIAN (+2,5%) all’indomani della pubblicazione dei risultati del primo trimestre.
Tra i bancari ancora acquisti su BPER (+1,5%). In rialzo pure UBI (+1%) dopo i conti mentre MEDIOBANCA ha annullato i guadagni dell’apertura in scia alla trimestrale. Debole AZIMUT (-2,8%) dopo i dati al 31 marzo.