Giornata senza particolari spunti per le Borse del Vecchio Continente, che archiviano gli scambi contrastate ma poco distanti dalla parità. Il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 24.159 punti, parzialmente in recupero dopo la debolezza della seduta precedente condizionata dalle vicende di politica interna.
Poco mossi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,2%).
A Wall Street, intanto, i principali indici americani non si discostano molto dalla parità, dopo la buona performance di ieri in seguito al report sull’inflazione statunitense che ha ridimensionato le aspettative di una Fed più restrittiva.
Dinamica che ha innescato una parziale correzione del dollaro, sceso a 1,194 nei confronti dell’euro, mentre il dollaro/yen è pressoché stabile a 109,4.
A livello internazionale, i mercati attendono novità sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina in vista del nuovo vertice tra le due superpotenze e accolgono positivamente l’annuncio di un incontro fra il presidente americano, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong-Un, il prossimo 12 giugno a Singapore.
In Europa, invece, il presidente della Bce, Mario Draghi, è intervenuto alla conferenza europea ‘The State of the Union’ a Firenze affermando che “le riforme strutturali a livello nazionale restano una priorità” e che “completare l’unione bancaria e quella dei mercati dei capitali è una condizione necessaria per aumentare la condivisione dei rischi nell’Eurozona”.
Per quanto riguarda le materie prime, lieve correzione per le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 71 e 77,3 dollari al barile, non distanti dai massimi raggiunti nelle ultime sedute. Oro stabile a 1.321 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario si allenta la tensione sullo spread in Italia, in calo a 131 punti base e con il Btp in diminuzione all’1,87% in attesa di sviluppi sul fronte politico, con Lega e M5S che comunicheranno all’inizio della settimana prossima l’esito delle trattative in corso.
A Piazza Affari avanza PRYSMIAN (+3,1%), all’indomani della pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Ben intonate anche SAIPEM (+2,4%) e CNH (+2%). Tra i bancari ancora in rialzo BPER (+2%) e acquisti pure su UBI (+1,9%) e MEDIOBANCA (+0,8%) dopo i conti.
Debole AZIMUT (-3%) dopo i dati al 31 marzo, mentre ATLANTIA (+0,2%) chiude poco mossa dopo la trimestrale.