Le Borse europee proseguono senza una direzione precisa nell’ultima seduta della settimana. Intorno alle 16:00 il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,3%, precedendo l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,3%).
Wall Street intanto ha aperto poco distante dalla parità, all’indomani del report sull’inflazione statunitense che ha ridimensionato le aspettative di una Fed più restrittiva.
Dinamica che ha innescato una parziale correzione del dollaro, sceso a 1,196 nei confronti dell’euro e a 109,2 yen. Intanto il presidente della Bce, Mario Draghi, è intervenuto alla conferenza europea ‘The State of the Union’ a Firenze affermando che “le riforme strutturali a livello nazionale restano una priorità” e che “completare l’Unione bancaria e quella dei mercati dei capitali è una condizione necessaria per aumentare la condivisione dei rischi nell’Eurozona”.
Poco mosse le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 71,2 e 77,3 dollari al barile, non distanti dai massimi raggiunti nelle ultime sedute. In recupero l’oro a 1.324 dollari l’oncia, favorito dal deprezzamento del biglietto verde.
Sull’obbligazionario si allenta la tensione sullo spread in Italia, in calo a 132 punti base e con il Btp all’1,89% in attesa di sviluppi sul fronte politico, con Lega e M5S che comunicheranno all’inizio di settimana prossima l’esito delle trattative in corso.
A Piazza Affari avanza PRYSMIAN (+2,5%) all’indomani della pubblicazione dei risultati del primo trimestre.
Tra i bancari ancora in rialzo BPER (+2,3%) e acquisti pure su UBI (+2,1%) e MEDIOBANCA (+1%) dopo i conti. Debole AZIMUT (-2,8%) dopo i dati al 31 marzo, mentre ATLANTIA (+0,4%) è in frazionale rialzo dopo la trimestrale.