Banca Ifis ha archiviato il primo trimestre 2018 con ricavi e margini in crescita. Il margine di intermediazione si è attestato a 139,4 milioni (+34,6% rispetto al periodo di confronto), mentre l’utile netto ha toccato 37,9 milioni (+15,8% rispetto al primo trimestre 2017).
Banca Ifis, nei primi tre mesi del 2018, ha registrato un margine di intermediazione pari a 139,4 milioni (+34,6% rispetto al primo trimestre 2017).
Analizzando il contributo al giro d’affari singole macroaree di business, quello che ha portato un maggiore contributo è stata l’area dei crediti verso imprese con un margine di intermediazione di 78,6 milioni (+10,9% rispetto ai primi tre mesi del 2017). Nello specifico, questa macroarea ha contribuito per 58,8 milioni (+6,7% annuo) al margine di interesse e per 19,8 milioni (+24,4% rispetto al periodo di confronto) alla componente commissionale. Si ricorda suddetta macroarea è sua volta suddivisa nei sottosettori relativi al factoring, ai crediti commerciali, al corporate banking, al leasing e ai crediti fiscali.
Ottimo anche l’apporto della divisione Npl, che ha riportato un margine di intermediazione pari a 65,1 milioni (+113,3% rispetto al periodo gennaio-marzo 2017). In particolare, tale macroarea di business ha contribuito al margine di interesse per 64,3 milioni (+105,2% annuo).
Infine, il settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività, ha riportato un margine di intermediazione negativo per 4,3 milioni, con un contributo di -3,7 milioni al margine di interesse. La variazione è da imputare principalmente all’incremento degli interessi passivi sul funding di gruppo.
I costi operativi sono saliti a 70,6 milioni (+30,7% annuo). Nel dettaglio, le spese per il personale sono aumentate a 26,8 milioni (+11,4% rispetto al periodo di confronto) in seguito alla crescita dei dipendenti, mentre gli altri costi operativi hanno raggiunto 43,8 milioni (+46,1% rispetto al primo trimestre 2017) per l’effetto congiunto di costi one-off e per l’incremento dell’attività per il recupero giudiziale.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 68,8 milioni (+38,9% rispetto al primo trimestre 2017) e, dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti per 11 milioni (2,2 milioni nei primi tre mesi del 2017), a un risultato netto di 57,8 milioni (+22,1% annuo).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 37,9 milioni, con una crescita del 15,8% rispetto al periodo gennaio-marzo 2017.
Sul fronte patrimoniale, a fine marzo gli impieghi e la raccolta registrano un lieve calo rispettivamente a 8,6 miliardi (-0,7% rispetto a fine 2017) e a 7,6 miliardi (-1,4% rispetto al 31 dicembre 2017).
In termini di solidità patrimoniale, il Cet1 al 31 marzo 2018 si è attestato al 15,49% (15,64% a fine 2017).