Il gruppo ha archiviato i primi tre mesi del 2018 con ricavi sostanzialmente stabili a 162,3 milioni, un importo che si confronta con un dato del 2017 particolarmente forte. Diminuiscono a doppia cifra Ebitda ed Ebit, mentre l’utile netto è sceso del 14% a 8,1 milioni. La liquidità netta, rispetto al 31 dicembre 2017, si riduce di circa 11 milioni a 18,9 milioni per la normale stagionalità del business. La continua evoluzione positiva dell’entrata ordini e l’attuale livello di backlog consente comunque di guardare con fiducia al raggiungimento degli obiettivi del piano industriali.
Biesse ha chiuso il primo trimestre 2018 con ricavi pari a 162,3 milioni, sostanzialmente in linea con il pari periodo dello scorso anno. Da sottolineare comunque che i primi tre mesi 2017 furono un trimestre record, con una crescita del giro d’affari del 37% sul pari perimetro dell’anno precedente.
A livello di aree geografiche, si segnalano le buone performance in Europa Orientale (+14,1% al 13,1% del totale) e in Asia Pacifico (+2,5% al 20,5% del totale), mentre il Resto del Mondo è più che raddoppiato portando l’incidenza sul totale al 6,4 per cento. Negativo invece l’andamento in Europa Occidentale (-6,5% al 41,5% del totale) e in Nord America (-13,5% al 16,7% del totale).
Dal lato della gestione operativa, l’Ebitda è diminuito dell’8,5% a 19,8 milioni, anche causa dell’aumento del costo del personale, con una marginalità al 12,2% (-120 unti base). In calo del 13,5% anche l’Ebit a 13,9 milioni, complice anche l’incremento degli ammortamenti, con un ros all’8,6% (-140 punti base).
Il trimestre si è chiuso con una riduzione dell’utile netto del 14% a 8,1 milioni. Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è pari a 18,9 milioni, in calo rispetto ai 30,3 milioni al 31 dicembre 2017 per effetto della normale stagionalità del business, ma in deciso miglioramento rispetto ai 4,9 milioni al 31 marzo 2017.
Prosegue inoltre la positiva evoluzione dell’entrata ordini, con un incremento del 10,5% su base annua, mentre il portafoglio ordini è cresciuto del 24,2% a 234 milioni, livello più alto della storia del gruppo.
Dati che, secondo quanto dichiarato dal Direttore Generale Stefano Porcellini, consentono di guardare con serenità al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale, con lo sviluppo dei ricavi e della redditività che si propagherà trimestre dopo trimestre garantendo l’allineamento ai target.