Borse europee prudenti nella prima parte della seduta. Intorno a mezzogiorno il Ftse Mib (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) viaggiano poco sotto la parità in attesa di Wall Street, con i futures sugli indici americani che mostrano frazionali rialzi.
Le questioni politiche rimangono in primo piano, con la formazione del governo in Italia e gli aggiornamenti sulla Brexit previsti in settimana, mentre sembrano allentarsi le tensioni commerciali in vista del nuovo incontro fra Stati Uniti e Cina. Nessuno spunto di rilievo dall’agenda macroeconomica, in attesa dei dati dei prossimi giorni fra cui spiccano l’indice Zew tedesco, Pil e inflazione dell’Eurozona e vendite al dettaglio statunitensi.
Intanto il governatore della Banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau ha sottolineato che il programma di acquisti della Bce è vicino al termine e che presto, verosimilmente tra giugno e luglio, l’istituto dovrà aggiornare la propria guidance sulla tempistica del primo ritocco al costo del denaro.
Nel frattempo il cambio euro/dollaro si riavvicina a quota 1,2, complici il rialzo dei tassi europei e l’attenuarsi delle tensioni mediorientali, proseguendo la rimonta cominciata dopo le statistiche sull’inflazione americana che hanno raffreddato le ipotesi di una Fed più restrittiva nei prossimi mesi. Poco mosso il dollaro/yen in area 109,6.
Scarsi movimenti fra le materie prime; le quotazioni del petrolio si mantengono in prossimità dei livelli di settimana scorsa, con Wti e Brent rispettivamente a 70,6 e 77 dollari al barile, mentre l’oro è stabile in area 1.320 dollari l’oncia.
Vendite diffuse nel comparto del reddito fisso con il Btp decennale che risale all’1,9% e lo spread dal Bund di pari durata invariato a 130 punti. In Italia l’attenzione, più che sugli esiti abbastanza scontati della soluzione di Governo ormai di prossima definizione, è rivolta alla risposta di mercato del nuovo Btp Italia, strumento di raccolta legato all’inflazione con durata otto anni, in sottoscrizione da oggi fino a giovedì.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano PIRELLI (+2,2%) in attesa della diffusione dei risultati trimestrali. Tra i bancari sono in rialzo BANCO BPM (+1,1%), UBI (+1%) e BPER (+0,6%) mentre INTESA e UNICREDIT sono poco mosse. Fuori dal listino principale continua la corsa di MPS (+6%) innescata venerdì dai conti.
Sottotono AZIMUT (-3%), PRYSMIAN (-2,5%) e ITALGAS (-1,1%), oltre ai titoli della galassia Agnelli con FCA (-0,9%), CNH (-1,3%) e FERRARI (-1,2%) tra le peggiori.