Giornata prudente per le Borse europee, che archiviano gli scambi non distanti dalla parità. Il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,3% a 24.221 punti, sovra-performando lievemente il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Intanto a Wall Street i listini americani viaggiano in rialzo di circa mezzo punto percentuale, beneficiando anche dei segnali di distensione nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina. In vista della prossima visita dei funzionari di Pechino a Washington, il presidente americano Donald Trump ha aperto ad un ritorno all’operatività di ZTE, produttore cinese di apparecchiature per le telecomunicazioni che era stato a rischio fallimento a causa del divieto di acquistare componenti dagli Stati Uniti.
In Italia restano in primo piano le questioni politiche, in attesa di conoscere il nome del premier che guiderà il nuovo governo Lega-M5S. Attenzione anche alla Gran Bretagna, che in settimana fornirà aggiornamenti sulla Brexit.
Sotto i riflettori, inoltre, le parole del governatore della banca centrale francese, Francois Villeroy de Galhau, secondo cui per assistere al primo rialzo dei tassi da parte della Bce dopo la fine del Quantitative easing (prevista a settembre o dicembre) si dovranno attendere trimestri e non anni. L’Eurotower, dunque, dovrà presto aggiornare la propria guidance sulle tempistiche del primo ritocco al costo del denaro.
Parole che hanno agevolato una risalita generalizzata dei rendimenti obbligazionari, con il Btp decennale all’1,91% e lo spread dal Bund di pari durata invariato a 130 punti. In rialzo anche il cambio euro/dollaro a quota 1,197, mentre il dollaro/yen resta in area 109,6.
Fra le materie prime l’oro è stabile in area 1.320 dollari l’oncia mentre continuano a salire le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 71,2 e 78,3 dollari al barile. L’Opec ha alzato a 98,85 milioni b/g (+1,65 milioni di barili al giorno) le stime di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2018.
Nessuno spunto di rilievo, infine, dall’agenda macroeconomica, in attesa dei dati dei prossimi giorni fra cui spiccano l’indice Zew tedesco, Pil e inflazione dell’Eurozona e vendite al dettaglio statunitensi.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano PIRELLI (+2,6%) in attesa della diffusione dei risultati trimestrali. In evidenza ENI (+1,4%) e i bancari BANCO BPM (+1,4%) e BPER (+1,4%). Sottotono AZIMUT (-3,5%), PRYSMIAN (-2,2%) e LEONARDO (-1,9%). Poco mossa ATLANTIA (+0,2%), dopo l’esito positivo dell’Opa di Hochtief su Abertis.