In una settimana di alti e bassi per il settore avanza di 0,8 punti percentuali l’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale, mentre il corrispondente indice europeo mette a segno un +1,9 per cento.
Il settore è stato influenzato dal rally del petrolio che nel corso dell’ottava ha toccato nuovi massimi dal 2014 a 71,88 $/bl il Wti e 77,98 $/bl il Brent. Alla base dell’impennata delle quotazioni c’è stato l’annuncio dell’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare con l’Iran, con la conseguente reintroduzione delle sanzioni che da novembre andranno a colpire l’export di greggio. A contribuire allo scenario sono anche arrivati i dati EIA sulle scorte Usa, che sono diminuite di 2,2 milioni di barili.
In questa situazione, al termine delle contrattazioni dello scorso venerdì, il Wti e il Brent scambiavano a 71 e 77,3 dollari al barile, poco al di sotto dei massimi.
Sull’azionario, a beneficiare della salita del petrolio è stata soprattutto Saipem che a messo a segno un rialzo del 7,3 per cento, sostenuta anche dalla conferma del rating “Ba1” con outlook stabile da parte di Moody’s.
Rialzi più contenuti per Tenaris (+1,2%) ed Eni (+0,6%) con quest’ultima che, sul fronte produttivo, ha completato il ramp-up del campo di Ochigufu e avviato la terza unità di produzione nel giacimento di Zohr, mentre sul fronte societario ha incassato l’ok a bilancio e dividendo da parte dei soci.
Fra le Mid Cap in rosso sia Maire Tecnimont (-2,7%) che Saras (-0,9%) che ha pubblicato come di consueto l’EMC Benchmark, risalito a 1,9 dollari /barile. La società pubblicherà oggi i conti del primo trimestre.
Infine, ottava sotto la parità per le società a minore capitalizzazione d’Amico (-2,2%) e Gas Plus (-1,2%).