Esprinet, gruppo attivo nella distribuzione “business-to-business” di informatica ed elettronica di consumo, ha archiviato il primo trimestre 2018 con ricavi per 781,3 milioni, in aumento del 5,2% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Nel dettaglio, il giro d’affari della Sottogruppo Italia (67% dei ricavi consolidati) è cresciuto dell’6% a 523,1 milioni. Le vendite della Sottogruppo Iberica (33 % dei ricavi di gruppo) hanno mostrato un incremento del 3% a 258,2 rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
L’effetto leva operativa ha fatto scattare del +11,1% l’Ebitda che ha toccato i 6,6 milioni, con un’incidenza sui ricavi stabile dallo 0,8 per cento.
L’Ebit, pari a 5,4 milioni, ha mostrato un miglioramento rispetto al primo trimestre 2017 sia in valore assoluto (+13%) sia come incidenza sui ricavi (0,68% rispetto a 0,64%) per effetto del contenimento dei costi operativi (-1,2 milioni pari ad una riduzione del 3%).
Il conto economico si è chiuso con un utile netto pari a 3,4 milioni, in crescita del 39% rispetto al primo trimestre 2017.
La posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2018, negativa per 137,4 milioni, si confronta con un surplus di liquidità pari a 122,9 milioni a fine 2017. Il peggioramento si riconnette all’andamento del livello del capitale circolante puntuale al 31 marzo 2018 che risulta influenzato sia da fattori tecnici, in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante, sia dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali nonché dall’operazione di cartolarizzazione degli stessi.
Per l’esercizio 2018 il management riconferma una attesa di crescita dei ricavi in area “low-single digit”. A livello di redditività si prevede un Ebit compreso tra 39 e 41 milioni al netto di componenti di reddito non ricorrenti. Dati sensibilmente inferiori a quelli previsti inizialmente dal piano al 2018, che ipotizzava per il 2018 un fatturato pari a 3,75 miliardi e un Ebit di 66 milioni. Tuttavia, a livello congiunturale, il management prevede un graduale allentamento del grado di pressione competitiva acuitosi nello scorso esercizio.