Il gruppo ha chiuso i primi tre mesi del 2018 con ricavi in aumento del 12,6% a 331,6 milioni e una marginalità sostanzialmente stabile rispetto al primo trimestre 2017. Incremento double digit anche per l’utile ante imposte a 18,6 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 165 milioni dai 50 milioni al 31 dicembre 2017. Il portafoglio ordini ha raggiunto 977,4 milioni (+14,3% a/a), con un’acquisizione ordini nel periodo aumentata del 15,3% su base annua. Confermata la guidance 2018.
Ima ha approvato i risultati del primo trimestre 2018, periodo tradizionalmente poco significativo data la stagionalità del business. I ricavi sono cresciuti del 12,6% a 331,6 milioni, battendo leggermente il consensus degli analisti che stimava un fatturato pari a 321,5 milioni, grazie al contributo positivo di tutte le aree di business.
Deludono le attese invece i margini operativi, con l’Ebitda in aumento del 12,2% a 33,2 milioni (35,4 milioni il consensus), con l’incidenza sui ricavi sostanzialmente stabile al 10 per cento. Incremento a doppia cifra anche per l’Ebit, cresciuto del 10,5% a 22,1 milioni (24,9 milioni il consensus), con una marginalità al 6,7% (-10 punti base).
L’utile ante imposte è aumentato del 10,1% a 18,6 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, è aumentato di circa 115 milioni a 165,3 milioni (136,7 milioni il consensus), migliorando comunque rispetto ai 190,2 milioni al 31 marzo 2017.
Il portafogli ordini ha raggiunto 977,4 milioni, evidenziando una crescita del 14,3% rispetto agli 855,3 milioni al 31 marzo 2017, con un’acquisizione ordini nel trimestre in aumento del 15,3% su base annua.
Confermati infine i target 2018, con ricavi stimati a 1,55 miliardi (+7,3%) e un Ebitda pari a circa 250 milioni (+13%).