Landi Renzo ha diffuso ieri i risultati del primo trimestre 2018, con risultati che riflettono i primi effetti della ristrutturazione industriale avviata nel 2017 dalla società e della rifocalizzazione sul core business.
I ricavi sono diminuiti del 10,1% a 42 milioni per effetto del cambio di perimetro, con il deconsolidamento del settore Sound e del settore Gas Distribution e Compressed Natural Gas. Il fatturato del settore Automotive è cresciuto del 2,9%, frutto principalmente dell’aumento del 5,7% delle vendite sul canale After Market. Confermata la vocazione internazionale del gruppo, con oltre l’81% dei ricavi realizzati all’estero.
Deciso miglioramento dei margini operativi, che hanno beneficiato della riduzione dei costi in seguito al percorso di riorganizzazione aziendale. L’Ebitda adjusted è più che raddoppiato a 5,4 milioni, portando l’incidenza sul fatturato al 12,8%, mentre l’Ebit adjusted si è attestato a 2,7 milioni, rispetto a un risultato negativo per 1,8 milioni nel primo trimestre 2017, con una marginalità al 6,4 per cento.
Il trimestre si è chiuso con una riduzione della perdita netta, passata da 3 milioni a 1,1 milioni. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, è aumentato di circa 4 milioni a 53,8 milioni, principalmente per le uscite per il pagamento incentivi all’esodo erogati nel corso del trimestre delle rispettive spettanze (3 milioni).
Infine, Landi Renzo ha confermato i target 2018, prevedendo ricavi pari a 165-170 milioni e un Ebitda adjusted pari a 25 milioni.