Banca Profilo ha archiviato il primo trimestre 2018 con un margine di intermediazione pari a 14,6 milioni (-6,3% rispetto al corrispondente periodo del 2017). L’utile netto si è attestato a 2,2 milioni (+2,3% a/a).
Banca Profilo, nei primi tre mesi del 2018, ha realizzato un margine di intermediazione pari a 14,6 milioni (-6,3% rispetto al periodo di confronto).
Il margine di interesse è diminuito a 3,4 milioni (-9,1% annuo), a causa principalmente del minore contributo del portafoglio titoli di trading. Le commissioni nette, invece, hanno tenuto a 5,5 milioni, grazie alla dinamica positiva del private banking.
Il giro d’affari dell’area finanza (che insieme alla consulenza per investimenti nel private banking rappresenta il core business della banca) è sceso a 4,1 milioni (-27,8% a/a), a seguito dei minori ricavi della controllata Banque Profil de Géstion dopo le dimissioni del desk di intermediazione obbligazionaria, avvenute a fine anno 2017, in fase di sostituzione.
I costi operativi sono aumentati a 11,6 milioni (-3,3% annuo). Nel dettaglio, le spese per il personale sono diminuite a 6,3 milioni (-4,2% a/a), in relazione alle uscite di personale che hanno riguardato la controllata svizzera. In riduzione anche gli altri costi operativi a 5,3 milioni (-2,2% annuo), al cui interno sono inclusi oneri di sistema per 0,6 milioni.
Il risultato netto di gestione, in seguito a tali dinamiche, si è attestato a 3,3 milioni (-8,9% a/a).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 2,2 milioni, un valore sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2017, dopo avere beneficiato della riduzione del carico fiscale a 1 milione (-19,2% annuo).
Dal lato patrimoniale gli impieghi salgono a 1,7 miliardi (+8,7% rispetto a fine 2017), mentre la raccolta cresce a 1,6 miliardi (+9,1% rispetto al 31 dicembre 2017).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2018 il Cet1 si attesta al 25,6% (26% a fine 2017).