Fila ha archiviato i primi tre mesi dell’anno evidenziando un calo organico dei ricavi caratteristici (-3,7%), sui quali si è aggiunto l’effetto negativo dei cambi e l’applicazione dell’IFRS 15. La dinamica si è riflessa sulla redditività normalizzata, sia lorda che netta, mentre la marginalità è migliorata grazie alla migliore efficienza. La bottom line ha dunque evidenziato un utile in calo a 4,2 milioni. Infine, a livello patrimoniale, aumenta l’indebitamento finanziario.
Nel periodo in esame, rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, i ricavi della gestione caratteristica sono diminuiti del 10,9% a 104,8 milioni: il calo organico del 3,7 per cento, dovuto alla differita stagionalità della divisione scuola, è stato infatti ulteriormente appesantito dall’effetto valutario negativo per circa 7,5 milioni e dall’applicazione del principio IFRS 15 per 1 milione.
A livello geografico, la crescita organica di Centro-Sud America (+7,2%) e Asia (+5,8%) è stata più che assorbita dalla contrazione in Europa (-8,2%) e Nord America (-5,2%).
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda adjusted, ante oneri non ricorrenti per 0,7 milioni, è sceso del 5,3 per cento a 16,2 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 15,5% (+100 basis point), mentre l’Ebit adjusted ha evidenziato una riduzione del 9% a 11,4 milioni, con il relativo al 10,8% (+20 basis point). Il miglior andamento della marginalità rispetto alla redditività va ricondotto alla maggiore efficienza a livello di gruppo e al miglioramento del margine della controllata Daler.
Nella bottom line, l’utile netto di gruppo ha riportato una diminuzione 26% a 4,2 milioni, anche per effetto di un peggioramento della gestione finanziaria. Il risultato netto adjusted presenta invece un calo del 15% a 4,8 milioni.
A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto allo scorso 31 dicembre, è aumentato di 30,3 milioni a 269,9 milioni, principalmente per l’assorbimento per 38,5 milioni legato alla dinamica del capitale circolante.