Il Ftse Mib termina poco mosso (+0,3%) a 23.802 punti, penalizzato dall’incertezza politica e arretrato rispetto agli altri listini europei. Ben intonati il Dax di Francoforte (+0,9%), il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%).
A Wall Street gli indici americani annullano l’iniziale svantaggio e scambiano in frazionale rialzo, mentre gli operatori, che attendono sviluppi sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, continuano ad osservare l’andamento del T-Bond, che si mantiene sui massimi di 7 anni in area 3,1% sostenendo anche gli altri tassi internazionali.
In Europa resta sotto pressione il Btp, condizionato dalle vicende politiche del Belpaese. Lega e M5s hanno ultimato la bozza definitiva dell’accordo di governo, che non contiene misure per un’uscita dall’Eurozona né il taglio di 250 miliardi del debito italiano in mano alla Bce, e stanno limando gli ultimi dettagli per la definizione del nuovo esecutivo. Il decennale italiano rimane in area 2,1%, dopo avere toccato un picco a quota 2,18%, e lo spread con il Bund di pari durata si contrae leggermente a 147 punti base.
L’andamento dei Treasuries continua a sostenere il dollaro, in area 1,18 rispetto all’euro e in crescita a 110,8 yen. Tra le materie prime l’oro scivola poco sotto i 1.290 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del greggio avanzano leggermente, con Wti e Brent sui massimi da novembre 2014 rispettivamente a 72 e 80,3 dollari al barile, all’indomani del calo delle scorte Usa evidenziato dai dati Eia.
A Piazza Affari restano deboli i bancari, in particolare UBI (-2,7%), penalizzata dalla debacle di MPS (-8,9%), possibile obiettivo di integrazione, in scia alle indicazioni sull’istituto senese contenute nella bozza di accordo per il governo.
Sottotono anche MEDIASET (-1,3%) all’indomani dei conti, mentre in cima al Ftse Mib spicca RECORDATI (+6,8%), che ha avuto colloqui con il fondo londinese CVC Capital Partners per una possibile acquisizione da parte di quest’ultima al prezzo di 8 miliardi di euro.
Ben intonati anche TENARIS (+3,3%) e MONCLER (+2,5%). Debole TELECOM ITALIA (-0,7%), che ieri a mercati chiusi ha diffuso i risultati del primo trimestre 2018, archiviato con ricavi sostanzialmente in linea alle attese e una lieve flessione dei margini operativi.
Variazione positiva per FCA (+0,7%), nonostante ad aprile abbia registrato un incremento delle immatricolazioni in Europa del 2,3%, più debole del +9,6% segnato dal mercato.