Non sono previsti nel piano quinquennale approvato a marzo e già comunicato al mercato, né esuberi né alcun depauperamento delle competenze. Lo precisa Enav in una nota facendo chiarezza in merito alle notizie di stampa che fanno riferimento ad alcune interrogazioni presentate a differenti livelli istituzionali a cui l’azienda risponderà nelle sedi opportune.
Il piano, continua la nota, prevede significativi investimenti (650 milioni) in sviluppo tecnologico e formazione del personale per continuare ad essere all’avanguardia nel settore del controllo dei voli. Il piano prevede inoltre l’implementazione di nuovi processi operativi coerenti con le linee guida del Cielo unico europeo, finalizzati ad ottenere un sistema sempre più efficiente per le aerolinee, nel pieno e prioritario rispetto della sicurezza.
Enav sottolinea che il piano industriale 2018-2022 non prevede lo smantellamento del centro di controllo di Brindisi né sono a rischio posti di lavoro.
In merito ai contenuti specifici del piano, la società ribadisce che è attualmente strutturata su tutto il territorio nazionale secondo un modello operativo che risale a 40 anni fa e che prevede la gestione dei movimenti aeroportuali dalle torri di controllo di 45 scali, mentre la fase di rotta e sorvolo viene controllata da 4 Centri di Controllo situati a Roma, Milano, Padova e Brindisi.
Il nuovo modello operativo previsto si allinea alle richieste della normativa comunitaria e prevede il consolidamento a regime dei quattro centri di controllo di Roma, Milano, Brindisi e Padova sulle due sedi di Roma e Milano (che da sole già gestiscono il 65% del traffico di rotta) e la graduale e innovativa trasformazione tecnologica e industriale dei due centri di controllo di Brindisi e Padova in hub per la gestione da remoto di diversi aeroporti.
Per quanto riguarda il centro di controllo di Brindisi, che gestisce attualmente l’11% del traffico aereo nazionale, non ci sarà nessun depauperamento: entro il 2022 sarà riqualificato in una struttura all’avanguardia in Europa e in un vero e proprio centro di eccellenza sia dal punto di vista delle tecnologie sia da quello delle professionalità che vi opereranno.
In merito alla gestione delle risorse, il piano industriale non prevede esuberi, bensì una politica attiva di pianificazione del turn over naturale di uscite per anzianità e nuove assunzioni. Nell’ambito della ridistribuzione delle professionalità è prevista una mobilità territoriale, in linea con ciò che avviene da sempre su tutte le strutture operative. A questo proposito si evidenzia che nell’arco degli ultimi 3 anni i trasferimenti sul territorio del gruppo hanno coinvolto più di 600 persone.