Nella conference call di presentazione dei risultati trimestrali, il Ceo di Tim, Amos Genish, ha espresso una serie di considerazioni sulle prossime mosse del colosso delle telecomunicazioni e sui diversi asset che compongono il gruppo.
Innanzitutto, Genish ha ribadito il pieno appoggio del Cda al piano già approvato e ha affermato che non sono in programma modifiche allo stesso. La stessa Elliott, ricorda il Ceo, “ha chiaramente detto non esiste un piano alternativo a quello del management”.
Per quanto riguarda la quotazione della Netco, la società della rete, il manager ha spiegato che è un’ipotesi da tenere in considerazione, anche se “l’importante sarà non perdere il controllo della rete o deconsolidare l’asset” e “ogni variazione del perimetro sarà valutata con la massima attenzione”.
Genish ha aperto anche ad una possibile cessione di Sparkle, in quanto non rappresenta il core business, sebbene l’operazione possa essere complicata dall’esercizio della golden power da parte del governo.
Per quanto riguarda Tim Brasil, il Ceo ha sottolineato espressamente che la società non è in vendita, ma laddove ci fossero opportunità di consolidamento verranno valutate “con la massima attenzione, indipendentemente dalle intenzioni degli azionisti”. Tim Participacoes è redditizia, in continuo miglioramento e genera cassa, aiutando il gruppo a ridurre il debito (25,5 miliardi a fine marzo). Pertanto non verranno sostenute operazioni che mettano a repentaglio la generazione di cassa o il flusso di dividendi della controllata carioca.
Infine, non è prevista la cessione delle torri Inwit, poiché è necessario mantenere il controllo della rete fissa.