Intorno alle 12:00 il Ftse Mib (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%) scambiano in frazionale rialzo dopo la debolezza della seduta precedente, mentre gli altri listini continentali viaggiano poco distanti dalla parità.
Il focus resta principalmente sulla situazione politica italiana, nel giorno degli incontri tra i presidenti di Camera e Senato e il Capo di Stato Sergio Mattarella, che deve decidere se affidare l’incarico di premier a Giuseppe Conte. Nel frattempo, i Btp italiani recuperano terreno, dopo le vendite di ieri innescate anche dal parere negativo di Fitch sul nuovo esecutivo, permettendo al rendimento di scendere al 2,3% e allo spread di contrarsi a 174 punti base (-11 bp).
Lieve rimbalzo anche per l’euro, che recupera la soglia di 1,18 nei confronti del dollaro, il quale resta in area 111 rispetto allo yen. Il tutto in attesa dei verbali di Fed e Bce che verranno diffusi nei prossimi giorni.
Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha confermato le previsioni sul Pil 2018, previsto in crescita dell’1,4 per cento. L’intensità della crescita “si mantiene sui livelli del trimestre precedente, in leggera decelerazione rispetto alla media dei tassi di crescita congiunturali del 2017”.
A livello internazionale intanto continuano a giungere segnali distensivi in merito ai rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, con quest’ultima che starebbe studiando una riduzione dal 25% al 15% delle tariffe sulle importazioni di passenger car.
Fra le materie prime l’oro rimonta a 1.295 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio continuano a beneficiare delle tensioni in Medio Oriente, con Wti e Brent che si mantengono rispettivamente a 72,5 e 79,5 dollari al barile. Il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, è intervenuto sulla questione Iran annunciando sanzioni devastanti che mettono in seria difficoltà Bruxelles, fortemente intenzionata a mantenere gli impegni dell’accordo siglato con Teheran nel 2015.
A sostenere l’oro nero contribuiscono i timori che gli Stati Uniti introducano nuove sanzioni a danno del Venezuela, dopo la rielezione del Presidente Nicolas Maduro, che rafforza l’isolamento del paese già in crisi.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soprattutto SAIPEM (+2,9%) e FINECO (+2,6%) che beneficia anche del via libera ottenuto anticipatamente nei giorni scorsi dalla banca centrale irlandese per l’avvio dell’operatività della società di diritto irlandese Fineco Asset Management.
In rialzo anche BREMBO (+2,4%) e FCA (+1,6%), ben intonate le utilities mentre fra le banche spicca UNICREDIT (+1,2%). Bene anche AZIMUT (+1,4%), con Timone Fiduciaria, che riunisce le azioni di management, consulenti finanziari, gestori e dipendenti del gruppo, pronta ad avviare l’annunciato piano di acquisto di azioni della società di asset management quotata a Piazza Affari.