ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un ribasso dell’1,3% e al di sotto dell’analogo europeo (-0,2%), risentendo dello stacco cedola di qualche big del settore e uniformandosi al Ftse Mib (-1,5%). Quest’ultimo è stato a sua volta frenato soprattutto dello stacco cedola che ha riguardato circa il 50% dei titoli da cui è costituito.
Al di la di questa considerazione essenzialmente tecnica, il mercato resta focalizzato sui risvolti politici, con Lega e Movimento 5 Stelle che hanno trovato l’intesa sul programma di governo e sull’individuazione del presidente del Consiglio (Giuseppe Conte). Ieri i capi delle due forze politiche, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sono saliti al Quirinale per presentare il tutto.
Tra i titoli dell’asset management lo stacco della cedola ha riguardato Azimut (2 euro) e Banca Generali (1,25 euro), i cui dividend yield sono tra i più attraenti tra le azioni del paniere principale. Gli altri titoli contengono le perdite tra la parità e l’1 per cento.
Tornano gli acquisti su Poste Italiane (+0,2%) dopo lo stop della settimana precedente, con il titolo che continua a godere di una buona percezione presso gli investitori.
Lieve rialzo per Exor (+0,3%), che ha beneficiato del buon andamento delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap le performance di Cerved (-4,7%) e doBank (-7,9%) sono penalizzate dallo stacco cedola, rispettivamente pari a 0,27 euro e a 0,394 euro.
Seduta incolore per Banca Farmafactoring (-1,3%), il cui Ad Massimiliano Belingheri in un’intervista ha affermato che per il gruppo l’espansione è un fatto naturale.
Tra le Small Cap parziale recupero per Banca Intermobiliare (+2,2%) dopo il tonfo della scorsa ottava ancora in scia alla deludente trimestrale messa in luce.
Tiene botta Tamburi (+0,2%), nonostante lo stacco del dividendo da 0,07 euro per azione.