Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,6% e in linea all’analogo europeo (+1,5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,5%). Quest’ultimo ha archiviato una seduta in saliscendi per la situazione legata alla formazione del nuovo governo, in attesa che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, decida se affidare o meno l’incarico di premier a Giuseppe Conte, il nome presentato da Lega e Movimento 5 Stelle.
Il comparto bancario, dunque, trova un momento di tregua dopo le vendite dei giorni scorsi, sostenuto anche dal calo dello spread Btp-Bund sotto i 180 punti base, seppure mantenendosi ai livelli più alti degli ultimo mesi.
Nel listino principale si mettono in evidenza Ubi (+2,3%) e Unicredit (+2,4%), su cui alcune case di investimento hanno ribadito la raccomandazione di acquisto negli ultimi giorni. In risalita anche gli altri titoli, con rialzi compresi tra lo 0,5% e il 2 per cento.
Dopo il momentaneo stop di ieri, arretra nuovamente Mps (-0,7%) per il timore che il nuovo governo, in fase di definizione, decida di attuare il cambio della governance prospettato dai suoi esponenti e si avventuri in una diatriba con le autorità europee sul rispetto degli accordi che hanno permesso il via libera alla ricapitalizzazione pubblica. Nel frattempo, la banca resta concentrata nell’attuazione del piano di risanamento e starebbe studiando la cessione di alcuni immobili non ritenuti più core del valore di 500 milioni.
Nel Mid Cap sottotono Popolare Sondrio (-0,4%) con il mercato che resta sempre in attesa suo fronte della trasformazione in spa, mentre prosegue a piccoli passi la risalita di Credem (+0,3%), percepito tra le banche più solide in Italia. Tentativo di rimbalzo, infine, per Creval (+5,4%) dopo i forti cali delle scorse sedute, con l’istituto che nel frattempo sta portando avanti l’implementazione del piano strategico con il cda che ha approvato l’incorporazione di Credito Siciliano.
Tra le Small Cap termina invariata Carige, il cui cda, oltre al de-risking, sta lavorando anche alla dismissione delle partecipazioni non ritenute più strategiche. Banca Finnat (+1,9%) continua il recupero avviato lunedì, dopo il rosso della settimana precedente.