Alessandro Vandelli, Ad di Bper, ha fatto il punto della situazione della banca modenese toccando diversi argomenti. Il manager ha parlato del dividendo, della relazione con gli azionisti, oltre ad affrontare tematiche operative partendo dalla gestione degli Npl e passando per le linee guida del nuovo piano strategico.
Alessandro Vandelli, Ceo di Bper, nel corso di un’intervista ha illustrato le prossime mosse dell’istituto emiliano.
L’Ad ha innanzitutto confermato l’intenzione di aumentare la cedola relativa all’anno in corso, considerando anche la migliore trimestrale di sempre appena licenziata con un utile netto record di 251 milioni, “che negli incontri fatti in questi giorni nel road show a Londra e Parigi ho avuto ottimi riscontri da parte degli investitori, i migliori mai avuti”.
Vandelli si è poi soffermato sul rapporto con gli azionisti. Vandelli ha fatto presente che Unipol (azionista della banca con poco meno del 10%), le fondazioni (a cui fanno capo un altro 9-10%) e gli storici imprenditori locali (titolari di una quota di circa il 5%), insieme costituiscono “un nocciolo duro del 25-30%, risultato straordinario per una ex popolare”. Il Ceo non esclude che le famiglie locali “possano rafforzarsi fino al 7-8%”.
Tra le fondazioni, quella di Sardegna (che attualmente detiene il 3%) potrebbe aumentare la sua quota nell’istituto modenese, diminuendo il proprio peso nel Banco di Sardegna. Su quest’ultimo fronte si stanno facendo delle valutazioni e, come sottolinea Vandelli, “nei prossimi mesi mi piacerebbe avviare un fase di verifica per capire se ci sono le condizioni per fare l’operazione”.
In merito a Unipol, Vandelli non ha voluto commentare le recenti dichiarazioni dell’Ad della holding bolognese, Carlo Cimbri, con cui “i rapporti sono positivi e di reciproca stima”.
In riferimento alla gestione dei crediti problematici, il Ceo nell’intervista ha ricordato che il gruppo nel primo trimestre ha innalzato le coperture del 9% “creato i presupposti per risolvere definitivamente il tema del credito problematico, con la prospettiva di cedere almeno 4,5 miliardi di Npl su un perimetro già delineato di 6,4 miliardi con coperture molto elevate, così da scendere in termini di Npe ratio lordo al di sotto del 10% entro il 2021”.
Il manager ha ricordato che la cartolarizzazione relativa al pacchetto da 1 miliardo in capo alla controllata Banco di Sardegna “è in fase molto avanzata. Abbiamo già individuato il potenziale investitore per le tranche mezzanine e junior e confidiamo di chiudere entro giugno”.
Per quanto riguarda quella relativa al portafoglio da 2 miliardi della capogruppo, il manager ha sottolineato che “è a buon punto. Stiamo delineando il perimetro complessivo e vogliamo comunque chiudere entro il 2018, a prescindere dalle incognite su tempi e modalità di rinnovo della Gacs. L’extra provisioning da 1,1 miliardi, ancora più alto delle attese, è stato apprezzato dagli investitori anche perché abbiamo mantenuto una solida posizione di capitale”.
“Grazie agli elevati livelli di copertura raggiunti – aggiunge Vandelli – “ora ci si attende una riduzione del costo del credito e benefici anche sotto il profilo fiscale”.
A proposito della piattaforma di gestione, il Ceo ha affermato: “Bper Credit Management sta ottenendo ottimi risultati, con un recupero in crescita del 30% nel 2017. Oggi c’è molto interesse, e qualcuno ci ha approcciato: soggetti importanti, che pensavamo interessati a realtà più grandi di noi. A tutti abbiamo spiegato che oggi siamo focalizzati sul nostro lavoro”.
Vandelli, infine, si è soffermato sul nuovo piano industriale che sarà pronto nella seconda parte di settembre. L’Ad ha fatto presente che “sarà fondato su due pilastri, efficienza e semplificazione, con l’obiettivo di rilanciare ulteriormente la redditività. Forte attenzione sarà dedicata al cost/income”.
Sul fronte dei ricavi, il Ceo ha affermato: “vogliamo incrementare le commissioni: potenzieremo le attività di wealth management, sia sul personal che private. Puntiamo molto, inoltre, sulla crescita dalla bancassurance, da cui intendiamo ricavare circa il 10% del totale commissioni nell’arco dei prossimi tre anni”.
Infine – ha aggiunto Vandelli – “ci focalizzeremo anche sui servizi di finanza d’impresa, così come sul credito al consumo”.
Intorno alle 10:20 le azioni cedono l’1,3% a 4,61 euro, mentre il Ftse Italia Banche arretra dell’1,8 per cento.