Il board di Carige tenutosi ieri ha esaminato, come atteso, il portafoglio delle partecipazioni non core che possono essere messe sul mercato e ha fatto il punto sull’andamento del piano. Nell’incontro si è confermata la volontà di cedere il 20,6% della tratta dell’autostrada dei Fiori ancora in possesso della banca, in quanto asset palesemente non strategico.
Su questo punto, però, la trattativa potrebbe non essere facile, poiché l’interlocutore privilegiato nell’ipotesi di acquisto è la Sias della famiglia Gavio, che possiede il restante 70% del capitale della linea autostradale che da Savona porta alla Francia. Il punto è che la famiglia Gavio non è disposta a fare alcuna concessione sul prezzo, sostenendo che si tratta di una partecipazione di minoranza non qualificata, non indispensabile per il controllo. Il valore di carico di tale asset per Carige è pari a 87 milioni.
Sul piatto delle partecipazioni da dismettere vi è poi la quota eccedente il 3% di Bankitalia, che, invece, potrebbe interessare investitori finanziari. Attualmente Carige detiene il 4% dell’istituto centrale.
Nella riunione, invece, non si è analizzato il progresso del processo di vendita degli Utp per i quali sono arrivare una trentina di manifestazioni di interesse ed è in corso la procedura per arrivare a una selezione dei potenziali acquirenti.
Intanto a Piazza Affari le azioni mostrano una certa debolezza, perdendo intorno alle 10:30 l’1,1% a 0,0084 euro, contro l’indice del settore bancario che cede l’1,5 per cento.