ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dello 0,9% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,3%), supportato dalla seduta positiva del comparto bancario (+1,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,5%). Quest’ultimo ha vissuto una giornata sull’ottovolante a causa dei risvolti politici connessi alla creazione del nuovo esecutivo, aspettando che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, stabilisca se concedere o meno il mandato di presidente del Consiglio a Giuseppe Conte, il candidato proposto da Lega e Movimento 5 Stelle.
La seduta tonica del comparto bancario si riflette sui titoli dell’asset management. Tra questi ultimi si mettono particolarmente in luce Azimut (+2,4%), che ha beneficiato anche del fatto che l’azionista Timone Fiduciaria è pronto ad avviare l’annunciato piano di acquisto di azioni per salire nel capitale, e Fineco (+3,3%), sostenuta anche dall’ok ottenuto nei giorni scorsi alla banca centrale irlandese per l’avvio dell’operatività della società di diritto irlandese Fineco Asset Management.
Poste Italiane (+0,8%) rafforza la buona performance della seduta precedente dopo lo stop della scorsa ottava, a dimostrazione che il titolo continua ad avere una certa credibilità presso gli investitori.
Ancora acquisti su Exor (+1,2%), che è stata supportata dalla giornata in rialzo della controllata Fca.
Nel Mid Cap parziale recupero per Cerved (+3,1%) e Banca Ifis (+0,8%), mentre doBank (-0,1%) interrompe il trend in rosso. Il tutto dopo i pesanti cali dei giorni scorsi, frenati da quanto previsto dal contratto di governo redatto da Lega e M5S, che prevede l’eliminazione delle norme sull’azione nei confronti dei debitori senza la preventiva autorizzazione da parte della magistratura. Inoltre, l’andamento era stato penalizzato anche dalla notizia dell’aumento della concorrenza nel settore del servicing con l’espansione del gruppo polacco Kruk nel mercato italiano dei crediti deteriorati.
Tra le Small Cap prosegue il rally avviato lunedì da Banca Intermobiliare (+4,5%) dopo il tonfo della scorsa ottava, sostenuto anche della notizia della nomina di Matteo Colafrancesco in qualità di consigliere con incarichi. Si segnala che il cda della private bank ha ritenuto non congruo da un punto di vista finanziario il corrispettivo offerto dal nuovo azionista di controllo, il fondo inglese Attestor, nell’ambito dell’Opa totalitaria promossa dallo stesso.
Continuano le vendite su Banca Sistema (-3,5%), nonostante la buona trimestrale evidenziata e l’accordo stipulato nei giorni scorsi con Unipol Banca nel factoring.