Dopo aver raggiunto nella seduta dello scorso 7 maggio il nuovo massimo dell’anno a quota 4,539 euro, poco sopra il precedente top del 29 gennaio a 4,525 euro, le quotazioni dei titoli del gruppo finanziario bolognese hanno avviato un deciso movimento discendente,
con l’apertura di un gap down in occasione dello stacco del dividendo, pari a 0,18 euro, dello scorso lunedì.
Nelle ultime due sedute la pressione ribassista sui corsi delle azioni Unipol ha comunque trovato un valido ostacolo nel supporto statico posto a 3,879 euro, il cui cedimento potrebbe però implicare un’accelerazione dell’attuale discesa in direzione del successivo
supporto individuabile a 3,81 euro. L’eventuale rottura al ribasso di questo livello, confermata in chiusura di seduta, potrebbe poi aprire la strada verso un primo obiettivo a quota 3,72 euro e a un secondo posizionabile a 3,644 euro.
Lo scenario negativo appena delineato potrebbe essere accantonato nel caso in cui le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Carlo Cimbri riescano a oltrepassare la resistenza statica posizionata a 4,01 euro dato che in questo caso potrebbero esserci margini di crescita fino al successivo ostacolo a quota 4,12 euro. Il superamento di questa resistenza, confermato in chiusura di seduta e accompagnato da un adeguato incremento dei volumi, potrebbe poi consentire ai corsi delle azioni Unipol di chiudere il sopracitato gap down e potrebbe così permettere di mettere nel mirino i due target rialzisti posizionati a 4,196 euro prima e a quota 4,30 euro in seguito.
La performance da inizio 2018 dei titoli Unipol è pari al -0,5%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 6 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 4,93 euro, con un potenziale rialzista del 26,7 per cento.
Prezzo di riferimento: 3,89 euro
+10,5% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 4,30 euro;
+7,9% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 4,196 euro;
+5,9% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 4,12 euro;
+3,1% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 4,010 euro;
-0,3% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 3,879 euro;
-2,1% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 3,81 euro;
-4,4% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 3,72 euro;
-6,3% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 3,644 euro.
Le indicazioni contenute in questa analisi tecnica sono da considerarsi meri strumenti di informazione e non intendono costituire in alcun modo consulenza finanziaria, sollecitazione al pubblico risparmio o suggerire/promuovere alcuna forma d’investimento.