Di fronte al recente calo dei titoli Banca Sistema, ha preso la parola l’Ad, Gianluca Garbi, per spiegare che le nuove linee guida sul recupero crediti contenute nel contratto di governo siglato da Lega e 5 Stelle non vanno a intaccare l’attività del gruppo da lui gestito.
Le azioni della banca milanese, specializzata nel factoring sui crediti verso la Pubblica Amministrazione, a partire dallo scorso 14 maggio hanno lasciato sul terreno circa il 12 per cento. Nella seduta odierna intorno alle 11:00 segnano un mini rimbalzo dell’1,7% a 1,95 euro.
Molti hanno attribuito il calo degli ultimi giorni, oltreché alla recente risalita dello spread, anche al passaggio contenuto nel contratto di governo secondo cui “in materia di recupero forzato dei crediti da parte di banche e società finanziarie, intendiamo sopprimere qualunque norma che consenta di poter agire nei confronti dei cittadini debitori senza la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria”.
In proposito, Garbi ha invece fatto notare in un’intervista che quanto previsto nel contratto di governo “non va a danneggiare il business di Banca Sistema, che anzi ne può trarre beneficio in quanto ci aspettiamo che saranno più numerose le società estere, perlopiù multinazionali, propense a vendere il rischio Italia cedendo crediti nei confronti dello Stato. Che noi ci troviamo ad acquistare a prezzi più vantaggiosi”.
Il manager ha fatto presente che la Pa non è interessata all’estensione dei tempi di pagamento, poiché quando si passa attraverso la magistratura scattano, in base alla normativa europea, interessi di mora al tasso Bce maggiorato dell’8 per cento.
Infine, il Ceo ha fatto presente che la norma si riferisce ai privati cittadini e non alle imprese.