Nel pomeriggio le Borse europee invertono la rotta e tornando a cedere terreno. Intorno alle 16:00 scambiano in rosso il Ftse Mib di Milano (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Oltreoceano Wall Street ha aperto in territorio negativo, con gli indici americani in ribasso di circa lo 0,3 per cento. A influire negativamente sugli scambi sono i nuovi venti di guerra commerciale, alimentati dalle ultime uscite di Trump. Dopo le concessioni di Pechino, il presidente Usa ha fatto sapere di essere intenzionato ad alzare i dazi sull’import di auto e camion, facendo infuriare le autorità della seconda potenza economica al mondo.
Il fatto che Sergio Mattarella abbia rotto gli indugi e dato l’incarico a Giuseppe Conte non è bastato a placare le tensioni sui mercati. Sui media intanto impazza il totoministri con il M5s che starebbe pensando di proporre il professore della Booth di Chicago Luigi Zingales come ministro del Tesoro, mentre ci non sarebbe nessun dubbio su Paolo Savona come prossimo ministro dell’Economia da parte Di Maio e Salvini.
I rendimenti dei Btp decennali, che oggi scendono in area 2,39%, ieri avevano toccato i massimi da giugno 2014 a quota 2,46 per cento. Il differenziale di rendimento tra decennale italiano e quello tedesco è invece salito a 193 punti base avvicinandosi ai livelli massimi di ieri (194 pb).
Intanto sul forex il dollaro ha perso slancio, appesantito dalla relativa tolleranza espressa nei verbali dell’ultimo comitato di politica monetaria di Federal Reserve verso un temporaneo superamento del target d’inflazione, che sembra togliere dal tavolo un’accelerazione del ritmo delle strette del costo del denaro.
Il biglietto verde scivola a 109,22 yen da 110,07 yen e perde terreno anche sull’euro a 1,1724, che recupera dal minimo da sei mesi segnato ieri a 1,1676 dollari. La moneta unica resta però zavorrata dai segnali di rallentamento dell’economia e dal rischio politico in Italia. Sale l’attesa per la pubblicazione in giornata dei verbali dell’ultimo consiglio di politica monetaria della Banca centrale europea, che potrebbero chiarire la vision di Francoforte sui segnali di rallentamento dell’economia della zona euro.
Dal fronte macro, frenano le richieste di mutui da parte degli italiani ad aprile che hanno mostrato un calo del 2% rispetto allo stesso mese del 2017. Negli Stati Uniti aumentano le richieste di sussidio alla disoccupazione nella settimana al 19 maggio.
Inoltre, il comparto immobiliare statunitense decelera nel terzo mese dell’anno. Nel mese di marzo l’indice FHFA, che misura i prezzi delle abitazioni, è aumentato dello 0,1% a livello mensile dopo il +0,8% rivisto di febbraio.
Tornando a Piazza Affari, sale al primo posto BREMBO (+2,2%) seguito da MONCLER (+2%) che si avvicina ai massimi di sempre.
Prende fiato In luce STM (+0,9%). Il colosso dei chip subirà a giorni un cambio al vertice tra Carlo Bozotti e il francese Jean-Marc Chery.
Vanno in rosso i bancari con UBI (-1,5%), BANCO BPM (-0,8%) e INTESA (-1,4%). Gli investitori sono cauti sul settore, nell’attesa di comprendere le mosse del Governo in via di formazione, che potrebbero avere un impatto negativo sul settore, provocando un innalzamento dello spread e un peggioramento fiscale.
Tra i peggiori FCA (-2,3%) su cui pesa l’incognita dei dazi americani alle auto che potrebbe introdurre il presidente Donald Trump. L’introduzione di dazi al comparto auto potrebbe penalizzare FERRARI (-0,3%).
Poco sotto la parità TELECOM ITALIA (-0,1%), mentre il mercato si interroga sul futuro della compagnia, soprattutto dopo che il socio Vivendi ha evocato di recente la possibilità di convocare una nuova assemblea. Intanto l’Agcom ha pubblicato la delibera relativa alla gara per l’assegnazione delle nuove frequenze, che e’ prevista per settembre.