Chiusura negativa per i listini del Vecchio Continente, che falliscono il rimbalzo e archiviano un’altra seduta all’insegna delle vendite. Anche il Ftse Mib (-0,7% a 22.749,08 punti) vira al ribasso in seguito a una mattinata positiva, dopo che ieri si è sbloccata la situazione di stallo istituzionale con il conferimento del mandato a Giuseppe Conte per formare il nuovo governo supportato da M5S e Lega.
Terminano in rosso tutte le principali piazze europee: Cac 40 di Parigi (-0,3%), Ibex 35 di Madrid (-0,2%), Ftse 100 di Londra (-0,9%) e Dax di Francoforte (-0,9%). Wall Street amplia le perdite oltre il mezzo punto percentuale, anche per via delle tensioni commerciali e dell’annullamento dell’incontro tra Donald Trump e Kim Jong-Un.
Preoccupa infatti la possibilità che l’amministrazione Usa introduca nuovi dazi sull’importazione di autoveicoli, dopo l’annuncio dell’apertura di un’indagine da parte del Dipartimento del Commercio, che punta a verificare se l’importazione di veicoli e componenti stia mettendo a rischio la salute dell’industria nazionale e la sua capacità di sviluppare nuove tecnologie.
In Italia il nuovo premier, Giuseppe Conte, che ha iniziato oggi i colloqui con i leader politici, ha confermato di appoggiare il contratto di governo e anche di voler mantenere il ruolo centrale dell’Italia in Europa. Del resto la situazione rimane fluida, in attesa di conoscere le misure che proporrà il nuovo Governo. In più il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha ricordato che Bruxelles “continuerà a monitorare la situazione del debito pubblico italiano”, anche se le valutazioni sono rimandate al prossimo anno.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha replicato: “intendo fare l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato ai governanti italiani negli ultimi anni”, in riposta alle osservazioni di Bruxelles sulla necessità di una manovra da 10 miliardi.
Intanto, lo spread tra Btp e Bund è tornato sui livelli di ieri a 192 punti base, dopo essere sceso di oltre 10 punti base nel corso della mattinata. Il decennale italiano torna a superare la soglia di guardia del 2,4%, sui livelli di fine 2014. I toni concilianti usati ieri dal premier incaricato Giuseppe Conte non sono quindi bastati per frenare la volatilità sui mercati, legata ai rischi di una politica economica che aumenti il debito pubblico.
Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1724 dollari (+0,3%) e 127,99 yen (-0,6%), mentre il dollaro/yen si attesta a 109,17 (-0,8%). Il petrolio è debole, mentre si avvicina la data del 22 giugno, quando l’Opec potrebbe varare un incremento della produzione. Il Wti scivola dell’1% a 71,2 dollari al barile e il Brent dello 0,8% a 79,2 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, le vendite investono la maggior parte delle big cap, in particolare SAIPEM (-3%). Lettera anche su ITALGAS, MEDIOBANCA e TENARIS, in calo tra il 2,2 e il 2,8 per cento. In controtendenza BREMBO (+4,5%), MONCLER (+2,3%) e STM (+1,8%).