Nessuna reazione a Piazza Affari per il conferimento dell’incarico al nuovo esecutivo, che si è impegnato a realizzare il piano di lavoro del contratto di governo in cui si prospetta un cambio di rotta per Mps.
Dopo l’impennata del titolo conseguente all’annuncio dei buoni risultati e il crollo dovuto alle dichiarazioni della Lega sulla necessità di un rinnovo della governance, i titoli si sono stabilizzati attorno a quota 2,8 euro. Questa mattina, attorno alle 10:00, le azioni segnano un +0,5% a 2,85 euro, oscillando attorno a tale valore.
In ogni caso, se la sostituzione del management rientra nelle prerogative dell’azionista di maggioranza, cioè il ministero dell’Economia, e potrebbe quindi essere attuata dal nuovo governo, la seconda parte del programma, e cioè mantenere la presenza dello Stato nell’azionariato senza procedere a una dismissione, sembra di più difficile attuazione.
I vincoli degli accordi siglati in occasione dell’autorizzazione da parte della Commissione Europea alla ricapitalizzazione preventiva sono molto stringenti. Una loro modifica unilaterale potrebbe fare scattare sanzioni da parte della Dg Comp sugli aiuti di Stato molto pesanti per l’Italia. Alcune modifiche degli accordi sono previste sulla base di scostamenti di variabili economiche da prefissati valori e non sono di natura discrezionale.