Il Ftse Italia Banche chiude con un rosso dell’1,3% e in linea all’analogo europeo (-1,3%), frenando anche il Ftse Mib (-0,7%). Quest’ultimo continua a risentire degli sviluppi politici. Dopo che Giuseppe Conte è stato incaricato di formare il nuovo governo da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è partito il totonomine della lista dei ministri. L’attenzione è particolarmente concentrata sulla designazione dell’inquilino delle Tesoro, con la Lega che sostiene la candidatura di Paolo Savona, considerato un antieuropeista. Tuttavia, lo stesso Conte ha confermato “la collocazione europea dell’Italia”.
In tale contesto lo spread, dopo essere sceso nella prima parte di seduta, è tornato repentinamente a salire riportandosi oltre la soglia dei 190 punti base, penalizzando nuovamente il comparto bancario, che fino a metà seduta aveva viaggiava in territorio positivo.
Le vendite scattano su tutti i titoli del listino principale, con ribassi compresi tra lo 0,5% e il 2,5 per cento.
Altro pesante calo per Mps (-3,1%), frenata sempre dalla possibilità che il nuovo governo possa mettere in atto un ricambio dei vertici e avventurarsi in uno scontro con le autorità europee sul rispetto degli accordi che hanno permesso il via libera alla ricapitalizzazione pubblica. In merito a quest’ultima, il commissario europeo alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha sottolineato che ha carattere temporaneo e che avrà termine quando la banca sarà tornata in sicurezza, cosa che dovrebbe avvenire entro il 2021.
Nel Mid Cap sia Popolare Sondrio (-0,3%) sia Credem (-0,3%) riportano ribassi contenuti, mentre maggiore è il rosso per Creval (-1,8%), che in tal modo e il seguito alla seduta negativa di mercoledì, azzera completamente il rimbalzo messo a segno martedì.
Tra le Small Cap le vendite colpiscono soprattutto Carige (-1,2%), con il mercato che resta in attesa di novità sul fronte delle dismissioni delle partecipazioni non core, mentre resiste meglio Banca Finnat (-0,2%).