Il Cda di Beni Stabili ha approvato la sottoscrizione dell’accordo di fusione per incorporazione in Foncière des Régions (FdR), annunciata lo scorso 20 aprile.
Una volta che la fusione avrà efficacia, FdR darà corso a una stabile organizzazione dove confluiranno gli elementi dell’attivo e del passivo di Beni Stabili che continuerà a svolgere, sottoforma di Siiq, l’attività della società immobiliare romana.
FdR prevede inoltre di portare avanti un dual listing, in modo da avere azioni quotate sia sull’Euronext Paris, sia sul MTA.
Il rapporto di cambio previsto dall’accordo di fusione è pari a 8,5 azioni FdR ogni 1000 azioni Beni Stabili (calcolo effettuato tenendo conto dei dividendi relativi all’esercizio 2017 di Beni Stabili e FdR). Importo che sarà eventualmente adeguato nel caso in cui le due società decidano di corrispondere un acconto sui dividendi relativi all’esercizio 2018 o avviino un aumento di capitale in opzione.
Il prossimo luglio, i Cda di Beni Stabili e FdR, insieme al Comitato Parti Correlate della società romana, si riuniranno per approvare il progetto comune di fusione.
La fusione dovrà essere effettuata entro e non oltre il 31 dicembre 2018 e avrà efficacia solo dopo aver completato tutte le attività e le formalità giuridiche previste dalle normative italiana e francese.
Si evidenzia che con il perfezionamento di suddetta operazione gli azionisti di Beni Stabili avranno accesso a uno dei maggiori REIT europei, caratterizzato da un’esposizione di rilievo nel settore immobiliare europeo e in quelle aree a forte crescita. Inoltre, la società risultante dalla fusione raggiungerebbe un patrimonio di circa 15 miliardi, rispetto
all’attuale portafoglio immobiliare di Beni Stabili che ammonta a 3,5 miliardi e il gruppo FdR vanta una pipeline di progetti di sviluppo immobiliare di oltre 5 miliardi.