Il comparto del risparmio gestito, ad aprile, ha registrato sottoscrizioni pari a 2,9 miliardi (-67,5% a/a). Un andamento ascrivibile sia al comparto dei fondi, la cui raccolta netta è scesa a 2,7 miliardi (-62,3% annuo) sia alle gestioni di portafogli, i cui flussi sono crollati a 249 milioni (-87% a/a). Il flusso del mese in esame porta il totale dei primi quattro mesi del 2018 a 16,8 miliardi (-46,1% annuo). Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, ad aprile le performance più significative sono state realizzate dai flessibili (31,6 miliardi) e dai bilanciati (1,3 miliardi). Quelli obbligazionari e quelli monetari, al contrario, hanno registrato riscatti rispettivamente per 862 milioni e 201 milioni.
Il settore dell’asset management, ad aprile, ha riportato una raccolta netta positiva di 2,9 miliardi, in diminuzione del 67,5% rispetto allo stesso mese del 2017.
Un andamento imputabile ai rilevanti cali che hanno riguardato sia i fondi comuni di investimento, la cui raccolta netta è scesa da 7,1 miliardi a 2,7 miliardi, sia le gestioni di portafogli, i cui flussi sono diminuiti da 1,9 miliardi a soli 249 milioni.
In particolare, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno registrato sottoscrizioni per 2,7 miliardi (-62,3% a/a), a causa della forte correzione riscontrata sui mercati. Il dato spinge il totale da inizio anno a 12,2 miliardi (-45,1% rispetto ai primi quattro mesi del 2017). I fondi chiusi, invece, hanno riportato modesti riscatti per 15 milioni (-34 milioni nel periodo di confronto). Il flusso di aprile porta il totale da inizio d’anno a 792 milioni (98 milioni nel periodo gennaio-aprile 2017).
Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, emerge che quella riferita al segmento istituzionale ha registrato un forte discesa, passando da 1,6 miliardi a 448 milioni. Le gestioni retail hanno mostrato, invece, riscatti contenuti a 199 milioni (sottoscrizioni per 290 milioni ad aprile 2017). Il totale da inizio 2018 si attesta rispettivamente a 4,3 miliardi (-35,1% annuo) e 295 milioni (-87,4% a/a). Il dato del mese in esame porta il totale complessivo dei primi quattro mesi a 4,6 miliardi (-48,7% rispetto allo stesso periodo del 2017).
A fine aprile scorso il patrimonio gestito è salito a 2.091 miliardi, nuovo massimo storico.
All’interno dei fondi comuni d’investimento, le scelte degli investitori si sono rivolte soprattutto ai fondi flessibili, con sottoscrizioni per 1,6 miliardi (in linea con il dato di aprile 2017), a dimostrazione che nell’attuale fase di volatilità dei mercati gli investitori lasciano ampi spazi di manovra al gestore per spostarsi tra le varie asset class.
Secondi in ordine di preferenza i fondi bilanciati, con flussi positivi pari a 1,3 miliardi (allineato al dato del mese di confronto), che hanno beneficiano del contributo positivo dei Pir.
I fondi monetari, invece, hanno registrato riscatti pari a 201 miliardi (flussi positivi per 466 milioni nello stesso mese del 2017), a fronte della necessità di liquidità immediata degli investitori.
Anche i fondi obbligazionari hanno registrato deflussi per 862 milioni (3,4 miliardi di flussi positivi ad aprile 2017), scontando anche le preoccupazioni su come si muoveranno i tassi.
I fondi azionari, infine, hanno realizzato sottoscrizioni per 693 milioni (flussi positivi per 422 milioni nel periodo di confronto).
Per quanto riguarda i singoli operatori, al primo posto Intesa Sanpaolo con una raccolta netta positiva di 1,2 miliardi, seguita da JP Morgan (1 miliardo), Axa (947 milioni) e Amundi (868 milioni). Sottoscrizioni anche per Anima (346 milioni) e Ubi Banca (252,8 milioni).
Il gruppo Generali, invece, ha registrato riscatti per 978,6 miliardi, andamento che ha risentito soprattutto alla gestione della liquidità infragruppo.