Si ferma nella scorsa settimana la corsa del Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che retrocede di 6,7 punti percentuali, in line con l’andamento del corrispondente europeo (-6,4%), entrambi appesantiti dal calo del prezzo del petrolio.
Nell’ottava infatti i futures sul greggio, dopo avere raggiunto i massimi dal 2014 lo scorso martedì, hanno ritracciato bruscamente fino a scambiare poco dopo la chiusura di venerdì a 68 $/bl il Wti (-3,7%) e 76,3 $/bl il Brent (-2,2%). Alla diminuzione del prezzo del petrolio hanno contribuito l‘aumento a sorpresa delle scorte Usa evidenziato dai dati EIA e le dichiarazioni russe su una possibile riduzione dei tagli alla produzione da parte dell’OPEC e dei suoi alleati.
Pesante calo conseguente dell’azionario, particolarmente evidente per le big Eni (-7%), Tenaris (-7,2%) e Saipem (-4,1%), oggetto in parte anche di prese di beneficio dopo la corsa dell’ultimo periodo.
Le prospettive rimangono comunque buone con l’upgrade ad “ouperform” di Eni da parte di Exane e le indiscrezioni secondo Saipem cui sarebbe in corsa, assieme all’egiziana Enppi, per una commessa da circa 1 miliardo di dollari riguardante il miglioramento del giacimento di Abu Hasa, negli Emirati Arabi.
In ribasso anche le società a minore capitalizzazione Maire Tecnimont (-0,3%) e Saras (-1,4%) che ha reso noto l’EMC Benchmark, salito a circa 2 dollari/barile.
Infine, retrocedono anche le società a minore capitalizzazione Gas Plus (-0,8%) e d’Amico (-1,9%).