Unipol nei giorni scorsi ha incrementato ulteriormente la sua quota nella controllata UnipolSai, portandola al 76,29 per cento.
Tale situazione ha fatto tornare di nuovo in auge le indiscrezioni relative a una semplificazione della catena di controllo con la fusione della seconda nella prima.
L’ipotesi era stata seccamente negata da Carlo Cimbri, Ad di Unipol e presidente di UnipolSai, nel corso dell’assemblea degli azionisti tenutasi lo scorso 24 aprile.
Il manager, nell’occasione, aveva affermato: “Posso garantire che non vi è alcun progetto in merito all’accorciamento della catena del gruppo perché non ve ne è alcuna necessità”.
Cimbri aveva anche spiegato che una simile eventualità non sarebbe stata presa in considerazione finché la controllata Unipol Banca rimarrà nel perimetro della holding bolognese.
Contestualmente però, sempre durante l’assise, Cimbri aveva sottolineato che, qualora si verificassero i presupposti, “bisognerà comunque valutare convenienza e opportunità. Non avere più il doppio livello in linea pratica modifica il perimetro delle opzioni strategiche”.
Qualcuno ha addirittura ipotizzato anche un’aggregazione con un altro player del settore, anche estero. Tale eventualità al momento appare estremamente remota.
Intorno alle 11:20 le azioni Unipol guadagnano l’1% a 3,69 euro, mentre i titoli UnipolSai salgono del 2,6% a 1,94 euro, beneficiando anche dell’appeal speculativo legato ai suddetti rumor.