Il board di Agatos ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.
L’esercizio è stato il primo dopo la fusione tra Agatos e TE Wind ed ha registrato una redditività in crescita ed interventi volti a rafforzare la struttura finanziaria del gruppo riposizionandolo strategicamente sul mercato degli impianti per la produzione di biometano.
Nel 2017 il fatturato del gruppo Agatos si attesta a 6,5 milioni, in crescita del 53,4% rispetto al dato pro forma del pari periodo dell’anno precedente.
L’Ebitda passa in positivo a 0,6 milioni, a fronte di un risultato negativo di 0,6 milioni nel 2016.
La perdita operativa si riduce dell’81,3% a 0,8 milioni, dopo ammortamenti e accantonamenti per complessivi 1,4 milioni (3,8 milioni a fine 2016). Nel dettaglio gli ammortamenti crescono di circa 0,7 milioni, a fronte di avviamenti emersi dopo la fusione e al processo di consolidamento, mentre vengono a mancare svalutazioni pari a 2,7 milioni effettuate nel 2016.
Gli oneri finanziari netti aumentano a 0,6 milioni (0,1milioni lo scorso anno) per minori proventi dovuti al deconsolidamento di due società e riduzione del costo del debito (-0,1 milioni), riconducibile all’emissione avvenuta in aprile, di un nuovo prestito obbligazionario con cedola ridotta rispetto alle vecchie obbligazioni TE Wind in circolazione.
L’esercizio si chiude con una perdita di 2,4 milioni (5,1 milioni nel 2016) dopo parziali svalutazioni, nel rispetto dei criteri OIC, di crediti finanziari di lungo termine derivanti dalle cessioni effettuate nell’anno e alla svalutazione del valore di carico della controllata Windmill 60 in corso di dismissione. Le imposte, pari 50mila euro (549mila euro nel 2016), incidono marginalmente sul risultato finale.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto scende a 13,4 milioni (-4,5 milioni dal 31 dicembre 2016) essenzialmente grazie al miglioramento della gestione caratteristica accompagnato da disinvestimenti per circa 3 milioni.
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