Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,6% e in direzione nettamente opposta rispetto all’analogo europeo (-0,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,1%). Su quest’ultimo si interrompe momentaneamente il trend di forti vendite in attesa di novità sugli sviluppi politici.
Ieri il premier incaricato, Carlo Cottarelli, si era nuovamente recato al Quirinale per due vertici informali con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui non sono seguite dichiarazioni ufficiali. Gli ultimo rumor riportano che l’ex commissario alla spending review possa guidare un esecutivo di breve durata per gli affari più urgenti, per poi tornare al voto tra settembre e ottobre. Diversi esponenti delle varie forze politiche preferirebbero non andare alle urne già a luglio.
Nel corso della seduta era anche tornata in auge l’ipotesi di un governo politico targato Lega-5 Stelle, con il Mef che non sarebbe affidato a Paolo Savona. Motivo per cui Cottarelli e Mattarella stanno considerando di non forzare i tempi.
In questo clima di attesa lo spread Btp-Bund ha ridotto il rally degli ultimi giorni scendendo in area 250 punti base, dando un po’ di respiro al comparto bancario, reduce da pesanti cali.
Nel listino principale gli acquisti tornano su tutti i titoli del listino principale. I recuperi più consistenti vengono messi a segno da Mediobanca (+7,1%), Intesa Sanpaolo (+3%) e Banco Bpm (+3,3%).
Mps (-0,6%), che era stata l’unica a muoversi in controtendenza nella giornata di mercoledì invertendo la rotta nel finale, termina con una lieve flessione.
Nel Mid Cap, la risalita più significativa viene realizzata da Credem (+5,7%), seguita da Popolare Sondrio (+1,6%). Creval (+0,9%), anche se in territorio positivo, chiude molto più arretrata.
Tra le Small Cap rimbalza soprattutto Banca Finnat (+5%). Tornano gli acquisti anche su Carige (+1,4%), che ha perfezionato la partnership nell’IT con Ibm.