Servizi Finanziari – Si interrompe il trend negativo (+2,1%), scatta Fineco (+6,4%)

ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso del 2,1% e sovra-performando di 1,6 punti percentuali rispetto all’omologo europeo (+0,5%), beneficiando della risalita del comparto bancario (+2,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (+2,1%). Su quest’ultimo si arrestano temporaneamente i segnali di nervosismo, con gli investitori che attendono aggiornamenti sull’evolversi della situazione politica.

Ieri il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, era salito di nuovo al Colle per un paio di colloqui informali con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, a cui non ha fatto seguito nessuna nota ufficiale. Secondo le ultime indiscrezioni, l’ex esponente del Fondo Monetario Internazionale potrebbe essere a capo di un governo di breve durata per le questioni più impellenti, per poi tornare alle urne entro l’autunno. Diversi rappresentanti dei vari partiti preferirebbero non andare alle elezioni già in estate.

Durante la giornata era nuovamente circolata l’eventualità di un esecutivo politico sostenuto da Lega e 5 Stelle, che non vedrebbe Paolo Savona come inquilino del Tesoro. Ragione per cui Mattarella e Cottarelli avrebbero preso tempo per fare delle valutazioni.

Il tentativo di rimbalzo del settore creditizio grazie alla contrazione dello spread Btp-Bund ha impattato positivamente anche sui titoli dell’asset management, con le risalite più consistenti che vengono messi a segno da Fineco (+6,4%) e Banca Generali (+4%).

Torna a salire anche Poste Italiane (+4,2%), il cui Ad Matteo Del Fante ha affermato che lo spread potrebbe diventare un’opportunità di investimento per la liquidità del gruppo. Si segnala che l’assemblea degli azionisti ha approvato il buy-back da 500 milioni.

Nel Mid Cap rilevanti recuperi anche per due dei titoli legati alla gestione degli Npl, con Banca Ifis (+9,6%) e doBank (+8,9%). Bene anche Banca Farmafactoring (+3,7%), grazie anche alla conferma della raccomandazione ‘outperform’ da parte di Mediobanca con target price a 6,23 euro.

Tra le Small Cap ancora vendite su Banca Intermobiliare (-4,7%), nel terzo giorno dell’Opa totalitaria lanciata dal veicolo che fa capo al neo azionista di controllo, il fondo inglese Attestor. Il cda della banca torinese convocherà un’assemblea dei soci ad hoc per proporre un aumento di capitale con diritto d’opzione per complessivi 91 milioni.

Si mette in luce Tamburi (+4,1%), che ha in pipeline sette investimenti, di cui alcuni prossimi alla conclusione.