Tentativo di rimbalzo per il Deutsche Bank sul listino di Francoforte. Intorno alle 15:30 le azioni della banca tedesca segnano un rialzo del 3,5% a 9,48 euro. Le quotazioni sono ai minimi storici.
Ieri le azioni avevano lasciato sul terreno oltre il 7% a 9,16 euro (minimo storico), dopo le indiscrezioni di stampa circolate sul fatto che la Fed ha classificato come “problematiche” le condizioni delle attività americane dell’istituto, uno dei livelli più bassi utilizzati dalla banca centrale americana per identificare le difficoltà di una banca.
La decisione da parte della Fed in realtà risale all’anno scorso ma è emersa solo adesso. Lo status attribuito all’istituto tedesco da parte della Federal Reserve implica che quest’ultima abbia l’ultima parola sulle scelte organizzative e operative, quali ad esempio il licenziamento o l’assunzione di un top manager o l’eventuale riconoscimento di un bonus, nonché il cambio di mansione del personale.
Inoltre, Deutsche Bank è finita anche nel mirino della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic), l’authority che garantisce i depositi bancari, in quanto considera le attività finanziarie statunitensi finanziariamente e operativamente deboli, con relativi impatti sulla profittabilità.
Il neo Ceo, Christian Sewing, ha cercato di calmare le acque affermando che “gli Stati Uniti sono tra i mercati più importanti per la banca, che conferma il proprio impegno nella regione”.
Si segnala che l’agenzia americana Standard & Poor’s ha abbassato il rating sul merito creditizio di Deutsche Bank da ‘A-‘ a ‘BBB+’, mantenendo l’outlook stabile, motivando che ritiene elevati i rischi di esecuzione nella ristrutturazione del business alla luce anche dell’attuale volatilità dei mercati.